FOTO – Operazioni antidroga a Cassino, gli arrestati e i sistemi adottati per evitare i controlli

15 Febbraio 2018 0 Di redazione

CASSINO – Le persone sottoposte a custodia cautelare in carcere nel corso dell’operazione svolta questa mattina dai carabinieri della compagnia di Cassino comandati dal Capitano Ivan Mastromanno sono:   Izzi Antonio, 51enne di Cassino, già censito per reati in materia di stupefacenti e furto. Associato al carcere di Cassino; Curioso Carmine, 40enne di Cassino, già censito per reati in materia di stupefacenti, associato al carcere di Cassino; Pensati Luigi, 42enne di Cervaro, già censito per reati in materia di stupefacenti, resistenza a P.U. ed altro, al momento detenuto presso il carcere di Cassino; Iovine Patrizia, 42enne di Cervaro, già censita per reati in materia di stupefacenti, al momento detenuta presso il casa circondariale di Roma Rebibbia Femminile; Spada Ottavio, 39enne di Cassino, già censito per reati in materia di stupefacenti, favoreggiamento, maltrattamenti in famiglia, ricettazione, insolvenza fraudolenta ed altro, associato al carcere di Cassino; Peluso Gennaro, 43enne di Napoli, già censito per reati in materia di stupefacenti, violenza e minacce a P.U. resistenza, ricettazione, rapina ed altro, porto abusivo di armi  evasione ed altro, associato al carcere di Napoli Poggioreale.

Agli arresti domiciliari sono finiti Sauchelli Virginia, 41enne di Cassino, già censita per reati in materia di stupefacenti, furto aggravato e furto con destrezza, spendita monete false ed altro, sottoposta agli arresti domiciliari, sottoposta agli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza e Casaburi Nunzia, 38enne di Napoli, già censita per reati in materia di stupefacenti, sottoposta agli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza.

Con l’operazione convenzionalmente denominata “Dust of Death” i Carabinieri della Compagnia di Cassino, comandati dal capitano Ivan Mastromanno, nelle prime ore della mattinata odierna, hanno eseguito otto ordinanze di custodia cautelare in carcere ed ai domiciliari – emesse dal GIP del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera e richieste dal Pubblico Ministero Chiara D’Orefice, nei confronti di altrettante persone accusate a vario titolo ed in concorso fra loro di un radicato ed esteso traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina.

 

????????????

L’indagine traeva origine dagli accertamenti svolti in merito alla morte, collegata all’utilizzo di sostanze stupefacenti del tipo eroina,  di MARSELLA Santino Antonio, dai quali emersero  indizi di colpevolezza a carico dell’indagato Izzi Antonio, noto spacciatore del luogo, in merito alla cessione di alcune dosi di eroina, parte delle quali rinvenute sul luogo del ritrovamento del cadavere (Cassino 25.11.2015 presso attività ricettiva “TOSELLI House”). Sulla base degli elementi raccolti vennero attivate una serie di operazione di captazione, integrate da servizi di osservazione e numerosi sequestri penali e amministrativi, che evidenziarono una fluente attività di spaccio, condotta ed organizzata da una coppia di origine campana stanziatasi da qualche anno nell’hinterland Cassinate, la quale per la commercializzazione al dettaglio si avvaleva di diversi spacciatori locali, mentre per l’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti faceva capo a rifornitori operanti sia sul litorale domizio sia sulla piazza di spaccio di Napoli Secondigliano.

Nel corso dell’indagine affiorava, fin da subito, la scaltrezza delinquenziale degli indagati atta ad eludere eventuali attività investigative a loro carico, infatti non solo ricorrevano all’utilizzo di linguaggio criptico e di copertura nelle conversazioni telefoniche, ma erano soliti utilizzare social network, quali WhatsApp o Facebook,  per impedire di tracciare sia le comunicazioni tra loro che quelle con i loro clienti. Utilizzavano schede telefoniche intestate a terze persone, in modo da impedire una loro rapida identificazione, come accertato per Izzi Antonio, ed utilizzata per tenere,  in via esclusiva,  contatti con i soli clienti e/o complici;  oppure altra utenza intestata a cittadino pakistano ed in uso a Peluso Gennaro.

Cambiavano schede telefoniche utilizzate ogni qual volta incappavano, sia loro stessi che i loro complici impiegati nella vendita delle sostanze stupefacenti, in controlli delle Forze di Polizia e ricorrevano all’utilizzo di più schede telefoniche intestate ad un solo indagato per comunicare tra loro, in modo da ostacolare eventuali collegamenti tra i vari complici, come tre sim intestate a Iovine Patrizia però utilizzate una dall’ex marito Pensati Luigi, una dalla stessa Iovine Patrizia ed una da Spada Ottavio detto Nino.

L’attività investigativa, durata circa tre mesi, ha permesso di arrestare in flagranza di reato due pusher locali, di denunciare in stato di libertà altre quattro persone per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, di segnalare alla Prefettura di Frosinone tre assuntori di eroina, e di sottoporre a sequestro circa 150 grammi di eroina, 100 ml di metadone, vari bilancini di precisione,  sostanze da taglio e materiale per confezionamento. Ulteriori riscontri a carico dei vari indagati  sono stati acquisiti dalle dichiarazioni rese da diversi acquirenti di eroina e dalle dichiarazioni, senza indicare i nomi, rese dal pusher C.A. nel corso dell’udienza di convalida  del suo arresto, davanti al GIP  dr.  Lanna,  che evidenziano in maniera chiara il modus-operandi adottato dal trio P.L.-I.P. e S.O. ed anche la loro supremazia criminale atta ad incutere timore sui restanti complici e/o semplici acquirenti. Espletate le formalità di rito, i soggetti residenti a Cassino, sono stati associati presso la locale casa circondariale ad eccezione di SAUCHELLI Virginia, sottoposta agli arresti domiciliari in Cassino; PELUSO Gennaro, veniva ristretto presso il carcere di Poggioreale di Napoli mentre la sua consorte CASABURI Nunzia veniva sottoposta agli arresti domiciliari presso l’abitazione di residenza. La misura cautelare nei confronti di IOVINE Patrizia è stata eseguita presso la Casa circondariale di Roma Rebibbia Femminile ove già era detenuta.