Come Totò e Peppino, vendevano le case degli altri e truffavano le banche: 10 arresti

Come Totò e Peppino, vendevano le case degli altri e truffavano le banche: 10 arresti

15 Marzo 2018 0 Di redazione

ROMA - Alle prime luci dell’alba, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti degli appartenenti a un’associazione per delinquere dedita all’organizzazione di truffe ai danni di istituti di credito e ignari cittadini mediante fittizie compravendite immobiliari e illecite richieste di finanziamento.
Le indagini, dirette dalla Procura delle Repubblica capitolina e svolte congiuntamente dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Guardia di Finanza – della stessa Procura e dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, sono scaturite dalle denunce presentate da proprietari di immobili, casualmente venuti a conoscenza della vendita (a loro insaputa) delle rispettive proprietà, da direttori di varie banche, allarmati dagli insoluti delle rate di rimborso dei prestiti erogati, nonché da alcuni notai, accortisi di anomalie nella documentazione prodotta per la stipula degli atti.
Cambiavano gli enti creditizi ma il modus operandi era sempre lo stesso: dopo l’individuazione di immobili realmente in vendita a Roma, i membri della gang ingaggiavano “figuranti” che, muniti di documenti falsi – riconducibili a persone realmente esistenti ma ignare dell’accaduto – stipulavano “regolari” contratti di compravendita dinanzi a notai, anch’essi all’oscuro dell’attività criminosa, e conseguenti atti di concessione di mutui. Ottenuto l’accredito della somma su un conto corrente acceso a nome del “finto” venditore, il denaro veniva prelevato pochi giorni dopo l’atto di vendita.
La documentazione fittizia, relativa anche a buste paga, era altresì utilizzata per la richiesta di prestiti personali, allo scopo di appropriarsi illecitamente delle somme.
Gli investigatori hanno ricostruito diverse illecite transazioni, relative al periodo 2014-2016, per un ammontare complessivo di oltre 650.000 euro, cui si aggiungono un episodio riferito a un mutuo del valore di 150.000 euro in cui due “figuranti” sono stati arrestati in flagranza (a dicembre 2015) e due casi riguardanti prestiti personali richiesti per un totale di oltre 45.000 euro, la cui erogazione non è andata a buon fine per cause indipendenti dalla volontà degli indagati.
Nell’associazione criminale – come evidenziato dal G.I.P. – “ciascuno degli indagati ricopre un ruolo a seconda delle diverse esigenze del caso”: ai due promotori e istigatori, Pietro VECCHIARELLI, nato ad Agnone (IS) il 24.10.1968, e Emanuela CERASA, nata a Roma il 15.05.1967 (entrambi colpiti da misura di custodia cautelare in carcere), si affiancano altri “organizzatori” con il compito di procurare i documenti falsi, individuare gli immobili e vagliare l’idoneità dei “figuranti”, impiegati per la perpetrazione di una o più truffe.
Destinatari dell’odierno provvedimento sono, oltre ai predetti VECCHIARELLI e CERASA, dei seguenti 8 soggetti:
– NAPOLEONI Tiziana, nata a Roma il 23.01.1964;
– SILVESTRI Valentina, nata a Roma il 30.01.1986;
– MASSETTI Fabio, nato a Roma il 05.06.1971;
– D’OBICI Mauro, nato a Roma l’08.05.1971;
– ACCARDO Manuela, nata a Roma il 23.03.1973;
– BUONINCONTRO Umberto, nato a Milano il 16.07.1976;
– CARLOSTELLA Giuseppe, nato a Mazara del Vallo (TP) il 14.03.1943,
– MACCARI Maurizio, nato a Roma il 12.03.1944,
tutti attinti da ordinanza di custodia in carcere, fatta eccezione per MACCARI, destinatario della misura degli arresti domiciliari.
Figura chiave dell’organizzazione era il citato CARLOSTELLA, alias “ZIBIBBO”, pluripregiudicato molto noto negli ambienti delinquenziali della capitale come “persona dedita alla fabbricazione e/o fornitura di documenti falsi”.