“Oscurati” gli specialisti del nucleo Tlc dei Vigili del fuoco, A. Simeoli (FNS Cisl): “Riordino da rivedere”

“Oscurati” gli specialisti del nucleo Tlc dei Vigili del fuoco, A. Simeoli (FNS Cisl): “Riordino da rivedere”

18 Luglio 2018 0 Di redazione

LAZIO – “L’atto di governo numero 36 presentato lo scorso 6 luglio alla Camera dei Deputati recante modifiche alle funzioni ed ai compiti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, va assolutamente rivisto in quanto sta seminando malumori e insoddisfazione tra il personale del servizio Telecomunicazioni appartenente ai nuclei TLC operante su tutto il territorio nazionale”.
E’ quanto dichiara in una nota Andrea Simeoli, componente del direttivo regionale Federazione Nazionale della Sicurezza (FNS) Cisl Lazio che sposa le preoccupazioni del personale dei vigili del fuoco specialisti nella gestione e manutenzione dei ponti radio(Tlc) utilizzati dal Corpo.
“Questo perché nel riordino l’Amministrazione, oltre a non considerare la specialità, al pari degli elicotteristi e piloti di aereo, sommozzatori e nautici, non l’ha citata; come se non esistesse. Il tema da sempre all’attenzione dei vertici della Fns Cisl è perorato dal Segretario Nazionale FNS Cisl Pompeo Mannone, che puntualmente, ha rammentato il mancato rispetto degli impegni presi dall’Amministrazione rispetto al potenziamento della specialità e soprattutto al riconoscimento dell’indennità di specializzazione, poiché, paradossalmente, solo il personale dei nuclei TLC non ne beneficia. Una specializzazione che da oltre 30 anni ha dimostrato alta professionalità tecnica, spirito di dedizione e abnegazione sia nelle attività di soccorso ordinario che in tutte le calamità Nazionali, chiamata ad occuparsi dell’installazione di ponti radio mobili per permettere e/o agevolare il servizio di soccorso. Da non sottovalutare anche il risparmio economico prodotto dai nuclei TLC, in quanto l’immediata alternativa agli stessi dovrebbe essere la stipula di contratti di manutenzione-riparazione-installazione con ditte esterne.
In un riordino tanto atteso in cui si pensava di vedere concretizzato il riconoscimento economico della specializzazione e un adeguato percorso di carriera al pari delle altre componenti specialiste, scoraggia il fatto di non essere considerati da quella Amministrazione, verso cui il personale si è speso e che è pronto ancora a spendersi in sacrifici. La consapevolezza, però, di essere l’unico nucleo preposto e formato ad adempiere i compiti del settore delle Telecomunicazioni altamente specifico e tecnico, ci fa essere ottimisti e confidare nel buon senso della politica italiana”.