Scoperto dai Carabinieri un nascondiglio di immigrati clandestini

14 Agosto 2009 0 Di redazione

Da giorni i Carabinieri della Stazione CC. di Mosciano S.A., in collaborazione con i colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile di Giulianova, seguivano i movimenti di alcuni extracomunitari che solitamente nel periodo estivo si recano sulle spiagge della costa teramana per vendere oggetti griffati contraffatti. Molto spesso giungono dalla vicina Pescara, dove riescono a “sopravvivere” nei sobborghi cittadini, ma i militari avevano notato che i “vu cumprà” non giungevano in treno od in auto ma si spostavano a piedi. Di qui la scoperta del covo. Una struttura alberghiera sita in località Marina di Mosciano S.A.. Verso le ore 05.00 di ieri 13.08.2009, i CC. hanno fatto irruzione scoprendo 6 extracomunitari che dormivano stipati all’interno di un locale normalmente adibito a magazzino, in condizioni igienico sanitarie precarie. Si tratta di cinque senegalesi, tra cui una donna ed un ucraino. Nel corso della perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati accessori per abbigliamento griffati, palesemente contraffatti, del valore complessivo di circa 15.000,00 euro. I controlli sull’identità dei fermati ha permesso di accertare che BOUBOU Sow, 32enne senegalese, non aveva ottemperato all’ordine di lasciare il territorio dello Stato Italiano, emesso dal Questore di Roma e così nei suoi confronti sono scattate le manette, mentre gli altri extracomunitari, tutti sprovvisti di permesso di soggiorno, sono stati denunciati in stato di libertà alla competente A.G. per introduzione e commercio di prodotti con segni falsi e per immigrazione clandestina ed accompagnati presso la Questura di Teramo per l’espulsione dal territorio dello Stato Italiano. I carabinieri hanno anche denunciato, sempre in stato di libertà, i titolari della struttura ricettiva, perché responsabili di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Al controllo ha partecipato anche il personale dei Vigili Urbani del comune di Mosciano S.A. e quello dell’A.S.L. di Teramo, che disponeva la chiusura della cucina e del bar della struttura alberghiera, elevando una sanzione amministrativa nei confronti dei titolari di € 10.000,00, avendo riscontrato condizioni igienico sanitarie carenti.