In manette per bancomat clonati, parla la difesa
17 Luglio 2010In merito alle due persone arrestate ieri dai carabinieri per utilizzo di bancomat clonati lo studio legale degli indagati precisa quanto segue “CONVALIDA DI ARRESTO ED
APPLICAZIONE DI MISURA CAUTELARE PERSONALE
ART. 391 C.P.P.
Proc. Pen. n. 3211/10 RGNR e 2302 GIP.
Arresto in flagranza operato il 14/7/10 a carico di:
1) Franciosa Vincenzo, nato a Mondragone il 16/3/52 ivi residente in via De Chirico, 8;
2) Vellucci Raffaele, nato a Formia il 5/4/76 residente a Mondragone via De Chirico, 11;
sentiti gli arrestati alla odierna udienza di convalida nonché i loro difensori avv. Marco Paliotta e avv. Edmondo Caterino;
vista la richiesta di convalida dell’arresto suddetto formulata dal P.M. in ordine alla seguente
imputazione
A) 110, 81, cpv, c.p., 55, comma 9, d.l.vo 231/2007, perché in concorso tra loro, al fine di trarne profitto, con più azioni esecutive di un unico disegno criminoso, detenevano le false carte di credito: n. 1 IW Bonus Card n. 4312 6204 0000 3141, n. 1 Ego GO n. 4003 186016619013, n. 1 Unicredit Banca n. 67554321, n. 1 Unicredit Banca n. 64559873, n. 1 Cassa di Risparmio di Rieti n. 4263, n. 1 Carta Agile (Banca Popolare di Bari) n. 4080896451045708, n. 1 Unicredit Banca n. 7884 intestata a Barretta Daniele, n. 1 Credem n. 800379337, n. 1 Credem n. 575408, n. 1 Banca di Roma-Clik intestata a Barretta Daniele, n. 1 Unicredit Banca, alcune delle quali indebitamente utilizzavano presso l’esercizio commerciale Panorama, per transazioni dell’importo rispettivamente di € 44,42 e 159,02.
In Cassino, 14.07.2010
B) art. 110, 648 c.p., perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un unico disegno criminoso, consapevoli della loro provenienza illecita, acquistavano o comunque ricevevano le carte di credito di cui al capo a), provento del reato di falso.
Con la recidiva specifica ai sensi dell’art. 99, comma 2, n. 1) per entrambi in luogo imprecisato, accertato il 14.07.10.
C) 110, 81 cpv, 482 477 c.p., perché, in concorso tra loro, formavano la falsa patente di guida intestata a Barretta Daniela, che riportava l’effige di Vellucci Raffaele.
Accertato in Cassino, 14.07.2010.
D) art. 119, 640 c.p., perché, in concorso tra loro, agendo materialmente il Vellucci, mentre il Franciosa lo attendeva in auto, con artifici e raggiri consistiti nell’offrire in pagamento la falsa di credito 70 Visa/MC, fornendo quale documento la falsa patente di guida intestata a Barretta Daniele, inducevano in errore Renzetti Alessandro, responsabile dell’Ipermercato “Panorama”, che forniva loro la merce per l’importo di € 44,42 e € 159,02, procurandosi così un ingiusto profitto con danno del suddetto.
In Cassino, 14.07.2010
considerato:
– che l’arresto risulta disposto in relazione a titoli di reato che, ex art. 381 c.p.p., rendevano facoltativa la misura precautelare;
– che corretta deve ritenersi la valutazione della P.G. in ordine alla sussistenza della flagranza per le ipotesi sub a) e d), atteso che i prevenuti sono stati trovati in possesso di carte di credito clonate appena impiegate per commettere una truffa e tentarne altre;
– che l’arresto non è divenuto inefficace per il mancato rispetto da parte della P.G. o del P.M. degli adempimenti e dei termini di legge;
ritenuto pertanto che l’arresto è stato legittimamente eseguito;
visti gli artt. 379 e segg. c.p.p., il Giudice
ha convalidato
l’arresto di cui sopra.
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Provvedendo poi sulla richiesta di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere formulata dal P.M.,
ha osservato
GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA
All’arresto degli odierni prevenuti si addiveniva a seguito di una rinnovata attenzione posta al fenomeno dell’indebito utilizzo di carte di credito presso il centro Panorama di Cassino. Infatti in almeno due occasioni si erano registrati acquisti pagati con carta clonata da persona che mostrava un documento di identità riferibile a tale Barretta Daniele. Ed in una delle occasioni in cui ciò era avvenuto i CC avevano accertato che gli individui responsabili del fatto si erano allontanati a bordo di un veicolo che, alla Banca dati Forze di Polizia, era risultato in uso al Vellucci ed al Franciosa.
Proprio la presenza di questi veniva segnalata dalla vigilanza presso il solito centro commerciale Panorama il giorno 14 luglio 2010. Sul posto i CC intervenivano tempestivamente e trovavano il Franciosa in auto in posizione di attesa ed il Vellucci che, conducendo un carrello della spesa, si accingeva a salire sull’auto del complice.
All’atto dell’intervento il Franciosa gettava alcune carte di credito sotto un veicolo parcheggiato nei pressi. Le carte venivano recuperate e risultavano in numero di ben 11. Con esse vi erano alcuni scontrini, uno due dei quali comprovavano che una delle carte era stata usata proprio presso quel centro Panorama 30 minuti prima circa.
In danno del Vellucci venivano invece sequestrate due carte di credito intestate a Barretta Daniela una falsa patente di guida con la medesima generalità ma recante la foto del Vellucci; uno scontrino attestante un acquisto per euro 159,02 all’interno del centro Panorama.
Venivano anche sequestrati due scontrini di “transazione negata” (ovvero scontrini emessi quando il tentativo di pagare con una carta di credito non va a buon fine) relativi ad acquisti tentati all’interno del centro commerciale “Gli Archi”, altro centro commerciale del Cassinate non distante da quello “Panorama”, alle ore 19,59 precedenti.
I due pertanto venivano tratti in arresto.
Nel corso della udienza di convalida il Vellucci rendeva ampia confessione e tentava di alleggerire la posizione del Franciosa, riferendo che in realtà le carte di credito erano solo sue e che le aveva acquistate da un albanese di cui non ricordava il nome.
Il Vellucci ammetteva anche che non era la prima volta che utilizzava carte di credito clonate a Cassino, posto che lo aveva fatto varie altre volte in precedenza.
Il Franciosa, dal canto suo, ammetteva di aver accompagnato il Vellucci in Cassino sapendo che questi doveva utilizzare carte di credito clonate. Ma prospettava che si era indotto a farlo solo in vista di un modesto “regalo”; prospettava che aveva gettato le carte di credito in terra perché il Vellucci lo aveva istruito in tal senso; precisava, infine, che quello fatto presso il centro commerciale Panorama era il primo acquisto fatto in Cassino.
Tali essendo gli esiti delle indagini e della udienza di convalida, ritiene il giudice che a carico di entrambi emergano concreti e persuasivi elementi, di natura sia logica che rappresentativa, idonei a fondare il convincimento di qualificata probabilità di colpevolezza per la imputazione ascritta.
Il rinvenimento delle carte di credito nella disponibilità del Franciosa, il suo tentativo di disfarsene ed – ancora – il precedente tentativo di impiegare le carte presso il centro commerciale “Gli Archi” (tentativo invero maldestramente negato dal Franciosa) depongono, obiettivamente, per la contestata co-detenzione.
Aggiungasi, poi, che all’evidenza il Franciosa non è, per personalità e caratura naturale, persona che possa rivestire un ruolo meramente subordinato rispetto al Vellucci, che chiaramente ha inteso scagionare il complice con una posizione meno compromessa.
ESIGENZE CAUTELARI
In ordine a tutti i reati per cui si procede sussistono le esigenze cautelari di cui all’art. 274 lett. C) c.p.p., concreto e rilevante essendo il pericolo di reiterazione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, ed in particolare in materia di armi. Infatti, le specifiche modalità e circostanze del fatto nonché la personalità dei prevenuti impongono di formulare una prognosi di speciale pericolosità sociale di entrambi.
In primo luogo, la condotta complessivamente considerata appare di particolare gravità essendosi accertata la detenzione di ben 13 carte di credito clonate, impiegate in vari centri commerciali.
Particolare allarme sociale desta poi certamente il fatto che gli indagati si fossero finanche muniti di un falso documento di identità con la foto del Vellucci da impiegare in occasione degli acquisti.
Ancora, lo stesso Vellucci ha ammesso una reiterazione della condotta per mesi.
Ulteriore – e significativo – indice di pericolosità sociale è poi fornito dai numerosi e recanti precedenti penali da cui sono attinti; plurimi ed anche specifici per entrambi.
Tali circostanze denotano un apprezzabile spessore criminale ed un inserimento stabile in ambienti criminali dediti al compimento di reati contro il patrimonio e la fede pubblica avvalendosi di sofisticati sistemi di captazione e riutilizzo di dati sensibili carpiti in modo fraudolento.
Il pericolo di recidiva che emerge, dunque, riguarda indubbiamente la commissione di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni, ovvero reati di armi, contro il patrimonio e la persona.
Infine, la natura della esigenza cautelare sopra evidenziata e le stesse ragioni che la giustificano rendono inadeguata ogni misura diversa da quella di massimo rigore.
Entrambi, di resto, annoverano precedenti (l’uno per evasione e l’altro per contravvenzione al FVO) che non lasciano certo presumere che si atterrebbero a prescrizioni proprie di misure gradata.
P.Q.M.
Visti gli artt. 272 e segg. c.p.p.,
ha applicato a
1) Franciosa Vincenzo nato a Mondragone il 16/3/52 ivi residente in via De Chirico, 8;
2) Vellucci Raffaele nato a Formia il 5/4/76 residente a Mondragone via De Chirico, 11;
la misura cautelare della custodia in carcere.
I difensori si riservano ricorso al Tribunale del Riesame.”