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Tremonti sotto il “fuoco amico”, la Federcontribuenti gli spiega cosa fare

Dall’Uffico Stampa Federcontribuenti Nazionale riceviamo e pubblichiamo:
Tremonti si dice sotto ”fuoco amico”. Lo dice dopo le pesanti critiche che gli sono state mosse dal ministro Galan attraverso un quotidiano di proprietà del premier Berlusconi: una polemica tutta di ”maggioranza”.
L’accusa che più brucerebbe al ministro riguarda quella che lo vedrebbe come primo responsabile della perdita di fiducia e quindi di voti da parte degli italiani.
Tremonti non sarebbe stato in grado di facilitare il fisco, sciogliere i nodi di una economia impazzita e resa carnefice di imprese e famiglie: le uniche legittimate a sentirsi sotto ”fuoco amico” considerato che è il loro stesso governo a sparargli contro. Intanto non frena l’onda anti Equitalia, uno tsunami che attraversa la nazione da parte a parte, che spinge associazioni e cittadini a scendere in piazza a cercare riparo. Cartelle esattoriali mai notificate, tributi erroneamente calcolati, fermi amministrativi per debiti prescritti che costringono il cittadino a non utilizzare la propria autovettura e iscrizioni di ipoteca arbitrarie. Con spregio della legge 73 del 22 maggio 2010, per la quale dal 26 maggio 2001, Equitalia non puo’ iscrivere ipoteca per debiti inferiori agli 8.000
euro. Una grande società come è Equitalia, direttamente controllata dalle massime istituzioni, non può giustificarsi motivando false difficoltà gestionali e costringere singoli cittadini a presentare alla società‘ di riscossione una istanza in cui si obietta l’insussistenza dei presupposti per il mantenimento dell’ipoteca e se ne richiede la cancellazione d’ufficio. Costi di cancellazione che spetterebbero alla stessa Equitalia. Tremonti ha colpa?

Come ministro dell’Economia è il primo responsabile, ma, le altre cariche dello Stato, cosa hanno fatto? Cosa stanno facendo? Propongono leggi in tal senso? Propongono una riforma fiscale e tributaria che argini questa onda anomala? Interrogano il governo? I responsabili vanno cercati tra chi firma leggi e disposizioni, non soltanto tra chi prepara i testi di legge. Parla Finocchiaro, presidente della Federcontribuenti, organizzazione che da anni cerca di porre un freno a questo strapotere politico, di proporre alternative a questa politica finanziaria opprimente: «Spesso, a causa dei ritardi degli uffici della commissione tributaria, i ricorsi presentati dai cittadini colpiti ingiustamente da Equitalia, scadono, autorizzando la stessa a procedere nella cruenta riscossione ».
Attaccato e indicato, Tremonti obietta: «È un tipo di meccanismo non di pressione ma di oppressione fiscale, che dobbiamo interrompere.
Se riusciamo a trovare un equilibrio tra l’esigenza del controllo e l’attività delle imprese credo che faremmo un servizio all’economia del Paese. Oggi il carico è eccessivo, con costi come tempo perso, stress, occasioni di corruzione. Un’oppressione fiscale che dobbiamo interrompere».
In questo senso la Federcontribuenti si propone al ministro Tremonti, dicendo che è possibile combattere l’evasione fiscale, aiutare imprese e famiglie e rilanciare l’economia Nazionale con poche semplici mosse: ristrutturazione dei debiti tributari con la possibilità per i contribuenti ed imprese di pagare con rate rispettose delle reali possibilità economiche di ognuno. Inutile imporre pagamenti che superano le possibilità economiche dei contribuenti. Riforma del sistema della riscossione delle misure cautelari e stop alle vessazioni e all’abuso del diritto da parte di Equitalia.
Magistratura Tributaria indipendente dal Ministero dell’Economia e nessuna riduzione dei gradi di giudizio. Premialità per le imprese italiane che non delocalizzano all’estero. Agevolazioni fiscali per le nuove imprese giovanili e per quelle con rilevanti progetti di innovazione tecnologica.
Agevolazioni fiscali per tutto il comparto artigianale e del commercio di quartiere. Agevolazioni fiscali quinquennali per le imprese che abbiano proprietà e gestione a maggioranza femminile.

Reinserimento dei crediti d’imposta automatici e stop a clik-Day. Mentre per quanto riguarda le banche: abolizione della norma sull’anatocismo bancario varato con il milleproroghe. Riforma delle Fondazioni Bancarie affinche’ divengano strumenti di sviluppo dei territori. Portabilità gratuità dei c/c bancari. Abolizione di costi aggiuntivi sulle scoperture extra fido e di commissioni “occulte” sui conti correnti bancari. Possibilità di apertura dei conti correnti e delle carte prepagate con Iban anche a protestati, senza il rilascio dei carnet di assegni. Divieto di partecipazione per i componenti dei CDA delle banche a piu’ Consigli di Amministrazione. Abbassamento delle soglie del tasso usuraio per il credito al consumo e prestiti personali. Incentivazione e semplificazione per la creazione di Società di Mutuo Soccorso, conferimento di poteri sanzionatori per il Garante dell’Utente Bancario. Insomma, la Federcontribuenti richiama la politica a rivedere un sistema fiscale, esattoriale e bancario che ha, da tempo, superato e minato la credibilità dello Stato, abusando di poteri in netto contrasto con i principi fondanti la Costituzione italiana. Basta vessazione, basta conflitti di interesse, basta legiferare senza anteporre ad ogni legge il bisogno degli italiani. Finocchiaro si dice pronto ad una collaborazione con il ministro dell’Economia, purchè, Tremonti, metta in pratica quanto da lui stesso denunciato, cioè, essendo l’Italia vittima di un fisco opprimente, lo Stato deve intervenire.

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