Carabinieri ausiliari in congedo, una risorsa “dimenticata”

12 Luglio 2013 0 Di redazione

Una risorsa accantonata, ma anche una ingiustizia subita da migliaia di giovani legati all’Arma dei carabinieri. I carabinieri ausiliari in congedo si ritrovano per far sentire la loro voce in merito a scelte incoerenti rispetto ad argomenti come la risparmio e ottimizzazione delle professionalità acquisite e, quindi, del buon funzionamento della pubblica sicurezza. La vicenda dei carabinieri ausiliari in congedo é riassunta dal portavoce nazionale Donazio Simone.

“La nostra vicenda comincia nel 2005 quando con la “sospensione della leva” chiudono definitivamente i corsi per Carabiniere Ausiliario, di seguito con una legge si istituì la figura del “Militare Professionista” che in precedenza già prese forma nel 2000 con il “VFA” e il “VFB” tramutati nel 2004 rispettivamente in “VFP1” e “VFP4”. La nostra figura ha radici storiche venne istituita nel 1917 (Decreto Luogotenenziale n. 357 del 25.2.1917) di seguito 12.000 caporali e soldati di tutte le Armi e Corpi destinati ad assicurare all’Arma dei Carabinieri una forza numerica adeguata alle molteplici necessità di servizio determinate dallo stato di guerra. Essi vennero ripartiti tra i comandi territoriali dell’Arma, previa selezione basata sui requisiti richiesti dall’attestato di idoneità morale rilasciato come per ogni arruolamento nei Carabinieri, a firma di un ufficiale. Con Decr. Luog. 2 dicembre 1917 ne vennero reclutati altri 6.000.Con Decreto Legislativo Luogotenenziale n. 857 del 9 novembre 1945 venne disposto il reclutamento “VOLONTARIO” di Carabinieri Ausiliari , per la ferma di leva di 18 mesi tra i giovani appartenenti alla classe chiamata alle armi. Con esplicito richiamo al suddetto Decreto, la successiva legge 18 febbraio 1963 mantenne l’arruolamento di giovani aspiranti a compiere la ferma di leva nell’Arma dei Carabinieri stabilendo che essi, dopo avere frequentato con esito positivo un corso d’istruzione di 3 MESI E MEZZO presso le Legioni Allievi, godessero dei trattamento economico previsto per i carabinieri effettivi (L. 50.000).La legge 11 febbraio 1970 n. 56 aggiunse alla condizione preesistente di arruolamento dei Carabinieri Ausiliari nei limiti delle vacanze nei quadri organici, quella “dei limiti dei posti disponibili nel contingente determinato annualmente con legge di bilancio”. Per quell’anno infatti essi furono solamente 1300.In seguito alla sospensione del servizio di leva con la legge 226/2004 con il giuramento del 21 gennaio 2005 alla scuola di Fossano, e del successivo 28 gennaio in quella di Benevento, sono terminati i corsi dei Carabinieri Ausiliari. Da circa 3 anni questa figura “rivive” in sito www.carabinieriausiliari.com che descrive in modo dettagliato tutta la vicenda e tutti i tentativi fatti sino ad oggi per rendere giustizia a questa forma di volontariato NON RICONOSCIUTA alla quale nel 2010 furono anche negati i contributi versati per una legge che impediva appunto di far transitare i contributi i.n.p.d.a.p. all’i.n.p.s. , visto che la famosa 226-2004 non cita il personale arruolato in qualità di Carabiniere Ausiliario come volontario anche se moltissimi giovani prestarono sino a 3 anni nell’Arma andando a dar manforte a Stazioni, Compagnie, e una buona parta nei Battaglioni Mobili, quello che cerchiamo ancor oggi di far capire è che non solo il nostro reintegro sarebbe stato manna dal cielo per l’organico dell’Arma, ma che oggi moltissimi giovani che dopo il congedo vivono in stato di precarietà son stati di fatto esclusi dai concorsi pubblici per le iniziali carriere delle Forze di Polizia (dal 2005 di fatto sono totalmente riservati ai Volontari delle Forze Armate in servizio o in congedo), non solo la non equiparazione della figura del Carabiniere Ausiliario ha portato ad una serie di conseguenza molto paradossali, se oggi un concorso pubblico generico vede una riserva di posti del 20-30% destinata ai volontari delle Forze Armate, il personale come noi congedato come Carabiniere Ausiliario non ha diritto a questa riserva in maniera poco logica visto che noi (come lo scrivente stesso ha 2 anni di servizio alle spalle) che abbiamo da 1 a 3 anni di servizio non possiamo usufruire di tale riserva……come non possiamo usufruire del programma S.I.L.D. del Ministero della Difesa per il ricollocamento dei volontari congedati senza demerito nel mondo del lavoro…..come non possiamo accedere ai “titoli e requisiti minimi professionali e di formazione di cui l’articolo 138 del R.D. 18 giugno 1931, n° 773 e successive modifiche, per poter aspirare alla nomina di Guardia particolare Giurata e per l’iscrizione all’albo prefettizio di cui articolo 1, comma 1, del D.M. 6 ottobre 2009 del Ministero dell’Interno” che il recente ordinamento militare prevede preferenzialmente a ogni volontario congedato senza demerito…….la cosa ci lascia basiti. Dalla creazione del nostro sito dove ogni giorno pervengono richieste di iscirizione da moltissimi colleghi in congedo e altrettanti in “servizio” che non disdegnano di dichiarare essendo tuttora in servizio la loro formazione iniziale in qualità di Ausiliario o colleghi in congedo che risiedono nel profondo sud Italia e che mi ci scrivono “quando sanno che U Sbirro Fici mi evitano come un appestato e non trovo lavoro”. Le iniziative prese ad oggi son state moltissime lo Stato si interrogò su di noi nel 2011-12 in diverse Interrogazioni Parlamentari ma il risultato fù devastante per il nostro morale: “Anagraficamente Anziani” per il reincorporamento; succesivamente tentammo più volte di far uscire la vicenda sui più blasonati quotidiani nazionali ma anche da li arrivarono risposte inquietanti “notizia vecchia” ci fù risposto , quando al contempoattestavamo che le forze di polizia avevano ed hanno un sott’organico pauroso e con noi magari si poteva tentar di risanare il bilancio con un minimo di personale già formato…ma la stampa non si interessò, la cosa che ci lascia di stucco è che se in Italia la carta stampata tace su di noi il nostro sito va sempre piu a registrare visite da paesi di tutto il Globo con l’Italia ovviamente in Pole Position.
Ora la mia riflessione sarà molto secca e logica, se noi non siamo volontari perché il metodo di arruolamento è pressochè identico a l’attuale VFP1? Questo ci chiediamo, ci chiediamo per quale motivo l’errore fu commesso al tempo non aiutando giovani che credevano in uno Stato e in dei valori….come recita la locandina “Un Anno Passa…Il Valore Resta” noi abbiamo ancora il volore e l’orgoglio nel cuore come il primo giorno chi per 1 anno dato chi per 2 chi per 3 e il nostro valore ci fa sempre sperare che l’attuale esecutivo prenda a cuore la nostra vicenda anche e soprattutto per rispetto dei nostri caduti http://carabinieriausiliari.com/i-nostri-caduti-e-il-nostro-impegno/”.