Emergenza abitativa: il ‘Comitato di lotta per la casa’ da quattro giorni occupa un edificio vuoto

2 Luglio 2013 0 Di Felice Pensabene

Prosegue la lotta delle numerose famiglie sfrattate per ottenere un alloggio popolare. Ora la protesta da piazza De Gasperi si è spostata in via Peola, in prossimità della caserma de  80° R.A.V., dove è stato occupato un edificio da anni chiuso  e i cui appartamenti mai assegnati. “Proseguiamo dopo aver protestato dinanzi al comune – ci spiega il consigliere Durante – nella lotta per dare a queste famiglie un alloggio. Nonostante i ripetuti incontri con il sindaco Petrarcone e l’assessore ai servizi sociali, Di Russo, senza ottenere risultati concreti e rassicurazioni su un soluzione positiva della situazione. Abbiamo avuto incontri  e colloqui anche con alcuni consiglieri comunali e segretari di partito, ma le loro risposte non ci hanno convinto, essendo sempre le stesse “non possiamo fare nulla…  L’Ater non costruisce alloggi ecc…“ –  prosegue Durante – è da oltre un anno che portiamo avanti questa emergenza senza risultati adesso abbiamo deciso di passare all’azione. Questo fabbricato è vuoto da diverso tempo, vi è addirittura la corrente elettrica, non si capisce il motivo, chi la stia pagando e se vi sia anche un danno per l’Erario comunale”. Alle famiglie è arrivata la solidarietà del parroco del quartiere San Bartolomeo che ha portato generi alimentari, una cucina, una bombola di gas giochi per i bambini”. La lotta di queste famiglie sicuramente proseguirà per ottenere un alloggio confortati anche dalla gioia e dalla serenità dei più piccoli. “Quello che ci rammarica – ha concluso Durante – l’assenza di amministratori e politici a dare un minimo di solidarietà a queste famiglie”. Oggi in una nota il sindaco Petrarcone ha ribadito, comprendendo le ragioni della protesta, che l’amministrazione comunale ha fatto tutto il possibile, e continuerà a farlo, per aiutare le famiglie bisognose, ma nel rispetto della legalità.

“Per quanto riguarda l’emergenza sociale che racchiude in sé non una, ma diverse situazioni di oggettiva difficoltà, l’amministrazione comunale ha fatto tutti il possibile e continuerà a farlo per aiutare le famiglie più bisognose ed i dati di bilancio dimostrano come in un periodo di tagli, il Comune di Cassino sia uno dei pochi Enti Locali ad aver moltiplicato le poste di bilancio in favore del disagio sociale. Le problematiche afferenti alla casa sono complesse e nascondono all’interno situazioni eterogenee che vanno dagli alloggi di edilizia popolare fino agli affittuari di case private. Tuttavia esprimiamo la nostra solidarietà a tutte quelle persone che purtroppo stanno vivendo una situazione di forte disagio abitativo, ribadendo che da parte nostra, come dimostrato anche nei giorni scorsi, c’è massima disponibilità per trovare una soluzione condivisa purché ciò avvenga nel rispetto della legge. Purtroppo la situazione relativa agli alloggi di edilizia popolare si protrae ormai da tantissimo tempo e negli ultimi anni, anche a causa della crisi che ha investito l’intero Paese, abbiamo assistito ad un peggioramento delle condizioni sociali di molte famiglie causato anche dalla mancanza di lavoro, dalla assenza di una politica nazionale di edilizia popolare e dai pesanti tagli inflitti al Fondo nazionale per le politiche sociali, all’interno del quale vi sono gli aiuti per il sostegno agli affitti. Proprio per questo con i servizi sociali del Comune questa amministrazione ha messo in atto una serie di interventi deputati a dare un po’ di ossigeno alle persone bisognose. Ci riferiamo ai voucher lavorativi, all’esonero dai costi relativi alla mensa ed al trasporto scolastico per le famiglie a bassissimo reddito, alla modifica dell’articolo 27 del regolamento fino a giungere ad un intervento diretto proprio all’Ater di Frosinone con il quale è stato possibile sospendere gli sfratti posti in essere. Inoltre, ed i fatti lo dimostrano, l’amministrazione è sempre stata vicina alle famiglie che hanno perso una casa, evitando che le stesse rimanessero senza un tetto, anche con soluzioni tampone. Tuttavia questo è il momento di fare richiamo al forte senso delle istituzioni, comprese Provincia – Regione – Ater – Governo Centrale, al fine di trovare soluzioni che siano in grado di affrontare in maniera concreta l’emergenza abitativa che non riguarda solo la nostra Cassino, ma l’intero Paese. Questi cittadini non devono trovarsi nelle condizioni di compiere gesti estremi per rivendicare il diritto di avere una casa in cui vivere. È il caso che chi di dovere, soprattutto gli Enti a ciò deputati per legge, rimetta mano ad una situazione per troppo tempo lasciata insoluta senza una vera politica che affermasse il fondamentale diritto alla casa. Un diritto che deve passare per tutte le forme di lotta, purché contenute nell’alveo della legalità. Fermo restando la nostra non condivisione dell’occupazione abusiva della palazzina di proprietà del Ministero, che rappresenta un’iniziativa che non porterà ad alcuna soluzione concreta, ribadiamo la nostra volontà di farci portatori delle giuste istanze dei cittadini che vivono questo dramma, mettendo in campo, nell’ambito delle leggi e dei principi della Costituzione, tutte le iniziative necessarie alla risoluzione del problema.” È quanto emerge in una nota a firma del gruppo di maggioranza.

F. Pensabene

Foto A. Ceccon

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