Omicidio a Villa Literno, fece entrare in casa l’assassino della persona che assisteva, arrestata la badante rumena e il compagno

8 Agosto 2013 0 Di redazione

A conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sull’omicidio di Corvino Giuseppe, rinvenuto cadavere presso la sua abitazione a Villa Literno il 13 dicembre 2012, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Casal di Principe hanno proceduto al fermo di due cittadini rumeni, un uomo e una donna, ritenuti responsabili dei reati di “omicidio e rapina aggravati in concorso”.
La sera del 13 dicembre 2013, all’interno della camera da letto della propria abitazione di Villa Literno (CE), veniva rinvenuto cadavere Corvino Giuseppe, pensionato 75enne; la vittima veniva colpita con una feroce violenza, emergendo la presenza di ben diciannove ferite da corpo contundente tutte localizzate al capo.
Dall’attività investigativa, durata oltre 8 mesi, sono emersi gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due rumeni fermati, entrambi domiciliati a Villa Literno.
Le indagini, supportate da consistenti intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, e accertamenti tecnico scientifici di comparazione delle tracce lasciate sulla scena del crimine, hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’efferato delitto.
La “badante” presso l’abitazione del Corvino, la sera dell’11 dicembre 2012 consentiva l’accesso all’interno dell’abitazione al connazionale; quest’ultimo sorprendeva la vittima all’interno della camera da letto e lo colpiva più volte al capo, con un oggetto contundente metallico, uccidendolo. I due indagati rovistavano all’interno dell’abitazione in cerca di denaro, non è stata ancora quantificata l’esatta somma asportata.
Il 14 dicembre 2012, subito dopo il rinvenimento del cadavere, la “badante”, ricercata dai carabinieri, si allontanava dal territorio nazionale al fine di eludere le indagini.
La continua attività investigativa ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati:
– la scheda telefonica intestata e in uso alla vittima, abbinata al telefono cellulare asportato durante il delitto, è stata utilizzata dalla donna successivamente all’omicidio;
– le telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale contiguo all’abitazione della vittima hanno ripreso l’ingresso dei due autori del delitto, le cui caratteristiche fisiche cono compatibili con quelle degli arrestati;
– si sono registrati contatti telefonici tra i due indagati nella fasi antecedenti ed immediatamente successive al delitto, con le celle telefoniche agganciate sovrapponibili a quelle dell’abitazione in cui è stato commesso l’omicidio;
– la donna, infine, rendeva ai magistrati dichiarazioni confessorie ed eteroaccusatorie;
– sul luogo delitto veniva repertata un’impronta dattiloscopica con il sangue della vittima, corrispondente con quella del fermato.
Dopo il rientro in Italia, lo scorso 11 luglio 2013 i carabinieri sottoponevano la cittadina rumena a fermo di indiziato di delitto; il medesimo provvedimento veniva eseguito nei confronti del connazionale lo scorso 5 agosto 2013.
I decreti di fermo di indiziato di delitto sono stati entrambi convalidati dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha disposto la custodia cautelare in carcere degli indagati.