Emergenza casa a Frosinone, 700 famiglie in corso di sfratto. Il sindaco: “E’ allarme sociale”

31 Ottobre 2013 0 Di redazione

Il Comune di Frosinone, su indicazione del sindaco Nicola Ottaviani e dell’assessore ai servizi sociali Carlo Gagliardi, ha redatto il primo rapporto triennale sulla richiesta di fondi per le emergenze sociali, che riguardano carenze abitative ed occupazionali. La realtà che emerge è assolutamente grave e, per certi versi, anche drammatica. “Rilevare come siano in corso oltre 700 sfratti, unitamente a centinaia di domande di sussidio, – dichiara ilsindaco Ottaviani – obbliga le autorità governative e regionali ad uno sforzo adeguato e più intenso, proporzionato all’enorme difficoltà sociale. E’ assolutamente insostenibile, e forse anche immorale, obbligare i comuni a sopperire alle esigenze del sociale autonomamente, attivando la scure dei tributi locai, poiché all’interno del cuneo fiscale e della pressione complessiva bisogna inserire anche la tassazione municipale”.
L’emergenza abitativa come è noto, è un problema che riguarda tutte le città italiane e Frosinone, ovviamente, non fa eccezione. Nello specifico, nei dati disponibili riguardanti l’anno 2009, a fronte di un fabbisogno comunale di 1.650.271,91 euro per 598 beneficiari, l’importo erogato è stato soltanto di 886.081, 80 euro, mentre per l’anno 2010 risulta un fabbisogno comunale di 1.743.601,12 euro per 667 beneficiari con un importo effettivamente erogato, però, soltanto di 886.081,80 euro. Mentre nel 2011 il fabbisogno è stato di 1.735.283,75 euro per un totale di 674 beneficiari. l’importo relativo non è stato ancora erogato a tutt’oggi. Quindi, se si osserva l’andamento dei bandi regionali/comunali e dei trasferimenti dei fondi assegnati al Comune di Frosinone, risulta un forte ritardo. Ad oggi, l’effettiva assegnazione dei contributi ai beneficiari è relativa all’anno 2010, mentre questo fondo è stato trasferito al comune ed erogato all’utenza solo nell’anno 2013. Per l’annualità 2011, invece, si è in attesa dell’assegnazione definitiva e per il 2012 la Regione Lazio ha disposto ”stante la mancanza della dotazione finanziaria del fondo regionale per il sostengo all’accesso alle abitazioni in locazione” di sospendere le procedure in carico alla Regione Lazio e dei comuni del Lazio finalizzate alla ripartizione dell’annualità 2012 e successive annualità del fondo regionale per il sostegno alla locazione, fino a un nuovo ed eventuale provvedimento regionale.
Quindi siamo in presenza di una drastica riduzione del fondo, di una incertezza della somma che potrà essere erogata per l’anno 2011 e della sospensione delle procedure per l’anno 2012.
Si prevede quindi che tale situazione comporterà, oltre ad un ulteriore disagio per i nuclei bisognosi, un aumento della richiesta di tale assistenza abitativa a carico del Servizio sociale comunale, che come non dispone di appositi fondi alternativi a quelli regionali.
Inoltre, strettamente collegato al problema casa è da segnalare l’andamento dell’assegnazione di alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica). E’ noto infatti che la mancanza di nuovi alloggi Erp e il fenomeno delle occupazioni senza titolo, non consentono, ormai da anni, l’assegnazione di dette abitazioni ai cittadini residenti inseriti nella graduatoria comunale. Dalla riapertura del bando per l’assegnazione di alloggi Erp, attivato nel maggio del 2011, l’Ufficio casa del comune, competente in materia insieme all’Ater, ha assegnato un solo alloggio. Mentre dai dati in possesso risulta che nella graduatoria comunale aggiornata a giugno 2012, risultano 318 richiedenti inseriti e 55 richieste da valutare. Di contro da gennaio a agosto 2013 sono state segnalate 53 violazioni amministrative per occupazione senza titoli. Risultano, poi, in corso oltre 700 procedure di sfratto, che riguardano globalmente 2.000 persone e che costituiscono motivo di forte allarme e preoccupazione sociale. In ultimo, si evidenzia che per rispondere al bisogno assistenziale emergente nel territorio comunale, la spesa media annuale nell’ultimo triennio, coperta con soli fondi comunali, è stata di circa 100.300 euro. In merito, per le annualità 2013, 2014 e 2015, il fondo regionale per la copertura del servizio non è stato previsto. Gli utenti assistiti in media nell’ultimo triennio sono stati circa 500 e, nella maggior parte dei casi, l’intervento economico concesso ha inciso molto poco sul loro stato di povertà e disagio, dovuto principalmente alla disoccupazione, alla mancanza di un alloggio, a redditi e pensioni sempre più bassi, a canoni di locazione non più sostenibili ecc… E’ di tutta evidenza che tali problematiche non possono essere risolte dal servizio sociale e con l’esiguità dei fondi per l’assistenza in capo ai comuni, ma solo con mirate politiche per il lavori e per la casa di più ampio respiro.