Pericolo quad. La moda del veicolo più gettonato per le escursioni è ad alto rischio

10 Dicembre 2013 0 Di Felice Pensabene

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.

Il quad, chiamato anche Atv (All Terrain Vehicle), è un veicolo in apparenza divertente, che crea emozioni e che sta diventando sempre più una tendenza non solo tra i guidatori esperti ma anche tra chi, trovandosi in una meta di vacanza, specie tra quelle più selvagge e con i percorsi più impervi, s’improvvisa provetto pilota ma poi, se gli va male è costretto a chiamare il “118”,  o come uno dei tanti casi sottoposti all’attenzione dello “Sportello dei Diritti” addirittura l’elisoccorso.

In Germania, di recente l’associazione degli assicuratori aveva messo in guardia i fruitori del veicolo a quattroruote, decisamente più moto che auto, anche se la percezione di chi lo guida lo fa apparire come quest’ultimo veicolo determinando un’ingiustificata sensazione di spensieratezza e di tranquillità come se ci si trovasse a bordo di un’autovettura solo per  il fatto che poggia sulle quattro ruote anziché sulle due delle motociclette. Per guidare i quad, infatti, anche se molti non lo hanno ancora compreso, vale il principio della moto, cioè bisogna usare il proprio corpo per bilanciarsi nelle curve e nei terreni accidentati. Qualunque sia il tipo di Atv utilizzato, bisogna fare molta attenzione in curva, perché il mezzo in questione si presenta inizialmente sottosterzante, per poi divenire sovrasterzante. Attenzione, quindi, perché sull’asfalto capita che le ruote interne si alzino e che il mezzo si ribalti come è accaduto in numerosi incidenti segnalatici.

Secondo le assicurazioni tedesche, il rischio di essere gravemente feriti o addirittura di perdere la vita in un incidente con un quad è circa dieci volte superiore a quello di un’automobile.

Inoltre, il pericolo di incidenti per chilometro percorso è il doppio di quello delle vetture secondo quanto emerge da uno studio pubblicato dall’associazione degli assicuratori teutonici di ricerca sugli incidenti (UDV).

La colpa di tali statistiche, anche se ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi non vi sono dati ufficiali starebbe proprio non solo nel funzionamento dei quad, ma nel comportamento di  guida definito “arrogante” o “testardo” della platea dei piloti, molti dei quali giovani ed  improvvisati.

Per il codice della strada, il quad è considerato un “quadriciclo” per trasporto di persone, se ha una cilindrata uguale oppure superiore ai 50cc è classificata come sotto categoria dei motoveicoli. Se di cilindrata inferiore ai 50 cc, è classificato come “quadriciclo leggero”.

Non è da dimenticare che il quad non può essere utilizzato ad ogni età, perché bisogna aver compiuto almeno i quattordici anni d’età e avere la patente “A” per guidarne uno di cilindrata di 50cc oppure inferiore.

Per mezzi di cilindrata superiore e targati, occorre obbligatoriamente la patente di categoria “B”.

Un altro aspetto fondamentale per condurre i quad riguarda l’uso obbligatorio del casco omologato, Per quanto riguarda la possibilità di trasportare passeggeri è opportuno sempre verificare il libretto di circolazione che dovrà riportare per i mezzi nuovi la loro omologazione e in particolare per quelli usati, anche l’avvenuta revisione del veicolo secondo i termini previsti dal codice della strada. Ovviamente l’uso dei quad è vietato sia in autostrada nonché sulle tangenziali, ove previsto tale divieto.

Sempre per quanto concerne la nostra normativa vigente, indipendentemente dalla cilindrata del mezzo, la potenza deve essere limitata a 15 kw, anche per questa ragione non si può pensare di poter raggiungere grandi velocità su strada con i quad, anche perché la loro “natura” e quella dell’uso  in fuori strada.

Se questi sono rilievi utili per chi si approccia al quad, precisa Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è bene evidenziare che troppo spesso ci è stato segnalato che presso le agenzie di noleggio, specie nelle località turistiche dove sovente tali mezzi sono utilizzati per escursioni cumulative in località selvagge con boschi, colline, pendi scoscesi mulattiere fangose e pietraie, si continuano ad effettuare poche verifiche circa il rispetto delle condizioni minime di sicurezza previste dal Codice della Strada.

È bene, quindi, che ogni singolo interessato verifichi puntualmente la sussistenza dei requisiti richiesti, ma anche se il mezzo è coperto da R.C.Auto e da polizza infortuni e polizza “casco”, prima di affrontare quella che dovrebbe essere una “pericolosa” avventura mozzafiato.

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