Omicidio a Ceccano, botte dopo le avance. Il reo confesso racconta

21 Febbraio 2014 0 Di redazione

Sarebbe stato oggetto di avance l’indiano arrestato ieri per l’omicidio di Aldo Santodonato, il 68enne trovato morto e semi carbonizzato, martedì scorso in un maneggio a Ceccano. I dettagli di quanto accaduto sono stati forniti nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina al comando provinciale di Frosinone. Lo straniero 34enne avrebbe ammesso di aver colpito l’anziano e di aver inscenato una morte accidentale. Agli investigatori che lo hanno messo sottopressione, l’uomo, che tra l’atro lavorava nel maneggio, avrebbe raccontato che l’anziano, arrivato nella struttura per accudire il suo cavallo, sarebbe entrato nella stanza con la scusa di scaldarsi e che avrebbe tentato, invece, un approccio. Il reo confesso si sarebbe difeso scagliandogli almeno due roncolate sulla nuca facendogli perdere i sensi. Credendolo morto lo ha trascinato all’esterno, accendendo un fuoco per inscenare l’incidente. Secondo gli investigatori il 34enne avrebbe voluto far credere che l’anziano si fosse avvicinato al fuoco per riscaldarsi e che, colto da malore, sarebbe finito per caderci sopra. Un tentativo di depistaggio riuscito solo in parte dato che ci si è accorti di una versione diversa solamente all’esame esterno del corpo, quando sono stati trovati i colpi dietro la nuca che non sono stati cancellati interamente dal fuoco. L’indiano, quindi, è strato arrestato e condotto in carcere.