Sette anni fa moriva a Pagani il tenente dei carabinieri Marco Pittoni, un uomo giusto

Sette anni fa moriva a Pagani il tenente dei carabinieri Marco Pittoni, un uomo giusto

6 Giugno 2015 0 Di redazione

Avrebbe compiuto quarant’anni quest’anno, il 30 settembre, se non fosse stato che una mano feroce, premendo un dannato grilletto, ha interrotto brutalmente quello che di straordinario Marco è stato per molti.

Marco Pittoni, Tenente dei Carabinieri, insignito di Medaglia d’Oro al valore militare alla memoria, era uno di quelli che gli alamari li portava cuciti addosso. La sua era una missione di speranza e di pace che andava ben oltre l’incarico ricoperto e che lo ha portato, una mattina di sette anni fa, a trovarsi in un istituto postale proprio quando vi fecero irruzione dei banditi per compiere una rapina. Marco si qualificò, con la speranza che i malviventi non colpissero alcuna delle molte persone presenti in quel momento all’interno dell’ufficio postale; ma mentre quasi tutti si diedero alla fuga, il più piccolo sparò nella sua direzione, colpendolo a morte.

Ogni tentativo di salvarlo fu vano e Marco si spense sul freddo pavimento di quell’ufficio postale, in un territorio difficile, ma a cui lui non aveva perso occasione di dimostrare la parte più sensibile e umana. Si spense la sua vita e con quella tutti i suoi sogni di ragazzo, i suoi progetti, l’amore verso i suoi cari, che mai potranno rassegnarsi ad una così forte assenza.

Tra i suoi progetti, la Laurea in Scienze Politiche, che il Rettore dell’Università di Pisa ha consegnato l’anno successivo nelle mani dei suoi genitori proprio nello stesso giorno in cui nel Tribunale di Nocera Inferiore il giudice Mancini emetteva le sue condanne di primo grado contro Fabio Prete, Giovanni Fontana, Gennaro Carotenuto e Carmine Maresca; quest’ultimo, all’epoca minorenne, fu proprio colui che sparò il colpo mortale.

Ma Marco non è stato solo un carabiniere eccezionale e amato dall’intera comunità e dai suoi numerosissimi colleghi, che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarne le profonde doti umane che lo contraddistinguevano. Marco è stato un figlio, fratello, amico, compagno esemplare, e la sua assenza la sia avverte come un macigno nel cuore, decisamente incolmabile e terribilmente dolorosa. La sua pacatezza, il sorriso dolce e rassicurante, il desiderio di fare bene e donare incondizionatamente rimangono incise nei ricordi di chi lo ha amato.

Per ricordarlo e per “presentarlo”idealmente a chi non ha avuto modo di conoscerlo, proponiamo un video forte e straordinariamente commovente, realizzato da chi lo ha conosciuto, da chi lo ha amato, da chi ha potuto confrontarsi con la sua grandezza:

“Marco Pittoni, un uomo giusto” è un video che, a distanza di tanti anni, fa ancora male, brucia, ferisce, perché vederlo così, vivo e sorridente, lascia ancora l’amara illusione che possa esserci ancora, da qualche parte almeno. In qualche parte dove evidentemente sapeva già di dover andare, perché le righe della lettera che aveva inviato appena qualche giorno prima a sua madre sembrano nascondere un lucido presagio, come se conoscesse perfettamente il suo appuntamento con la spietata morte, a cui coraggiosamente è andato incontro. Che possa riposare in pace, con quella stessa immensa pace che ha saputo donare in vita.

Palma L.