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Terremoto Molise, parla il consigliere Nazionale dei Geologi Domenico Angelone

Domenico Angelone, Consigliere Nazionale dei Geologi, in merito al recente sciame sismico che sta interessando la provincia di Campobasso, in un comunicato stampa fa sapere che: “Lo spettro della faglia del Matese, il grande mostro storicamente capace di rilasciare energia per magnitudo anche superiori a 7, spinge il mondo scientifico a studiare la serie sismica in corso da giorni , con estrema attenzione e cautela”.

“A distanza di quasi 4 anni dal terremoto dell’Emilia, 7 anni da quello dell’Aquila e 14 anni da quello di San Giuliano di Puglia, torna la paura in Molise per lo sciame sismico che da alcuni giorni è in atto nel territorio della provincia di Campobasso distretto sismico Baranello-Vinchiaturo. Lo spettro della faglia del Matese, il grande mostro storicamente capace di rilasciare energia per magnitudo anche superiori a 7, spinge il mondo scientifico a studiare la serie sismica in corso ormai da giorni, con estrema attenzione e cautela”. Lo ha dichiarato poco fa Domenico Angelone, Consigliere Nazionale dei Geologi e già Presidente dell’Ordine dei Geologi del Molise

“Come sempre accade nel nostro Paese, nel buio della perduta memoria si accendono i riflettori su un evento che, sebbene di poca rilevanza dal punto di vista energetico (M = 4.1), costituisce grande preoccupazione ed angoscia in quelle popolazioni – ha concluso Angelone – che ancora continuano a vivere il terremoto di 14 anni fa nel proprio animo. La devastazione fisica degli edifici e la perdita di vite umane sono evidenze che sovrastano per ovvi motivi quello che lascia davvero un evento calamitoso. Ricordo ancora che in Molise il 70 % delle scuole è a rischio sismico e ugualmente gli altri edifici pubblici.

Il nuovo approccio che gli eventi dell’Aquila hanno prodotto, inducono a considerare l’attività di sciame sismico come una normale attività di rilascio graduale dell’energia, che però non esclude il verificarsi di eventi di maggiore intensità e/o durata, non necessariamente nelle stesse aree epicentrali fino ad ora interessate, ma in un intorno coincidente con il distretto sismico di riferimento (Baranello-Vinchiaturo).

Considerato che non esistono ad oggi le condizioni per procurare un ingiustificato allarme, si invitano comunque gli amministratori locali a porre in essere tutte le procedure di verifica e protezione degli edifici sensibili”.

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