Dal caso Tari alla polemica sulle indennità. Ermelinda Costa replica all’assessore Elena Spiridigliozzi

Dal caso Tari alla polemica sulle indennità. Ermelinda Costa replica all’assessore Elena Spiridigliozzi

11 Maggio 2016 0 Di redazione

Piedimonte San Germano – Caso Tari a Piedimonte San Germano. La polemica si sposta sulle indennità e sul bilancio. Interviene a tal proposito, dopo la nota stampa dei giorni scorsi dell’ assessore al bilancio Elena Spiridigliozzi, il consigliere di opposizione consiliare l’avvocato Ermelinda Costa. La vicenda, lo ricordiamo, è relativa alla Tari ma ha inevitabilmente portato nella discussione anche altre questioni come le indennità e il bilancio. Dal comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo, replica così l’avvocato Ermelinda Costa alle affermazioni di Spiridigliozzi: “Con molto piacere rispondo alla lezione offertami gratuitamente dalla Professoressa, Dottoressa, Commercialista, Revisore dei Conti, Assessore Comunale al Bilancio, nonché già Consigliere Comunale di Piedimonte San Germano. La ringrazio per aver ricordato che lo Stato Italiano, composto da una moltitudine di Enti, quali il nostro comune, sono governati da un ordinamento giuridico che impone, soprattutto a chi è chiamato a rappresentarlo, di farlo in nome e soprattutto per conto dei cittadini e non per un proprio tornaconto personale. La mia professione di Avvocato, della quale voglio rassicuraLa e come Ella ben sa per aver collaborato per diverso tempo con il Suo studio, derivata da anni di studio, praticantato ed esame di abilitazione, mi ha insegnato che innanzitutto che le leggi vanno lette, studiate e per finire capite. Sono quelle stesse leggi, che seppur in un settore diverso, vanno a governare la redazione di un bilancio, strumento fondamentale per la gestione di un Ente come quello del Comune di Piedimonte rappresentato anche da Lei nel Suo ruolo di Assessore al Bilancio. Sicuramente Ella, avendo frequentato quegli interessanti corsi proposti dall’ANCI, e che Lei opportunamente invita a frequentare, ben saprà, essendosene opportunamente documentata in merito, che non esiste alcuna legge che impone di rinunciare a qualsiasi tipo di indennità e di devolverla ad altri fini istituzionali di ogni genere. Su una cosa ha ragione e non posso darLe torto, la legge dello Stato Italiano, che La informo, sussiste e deve essere rispettata anche sul nostro territorio comunale, prevede una indennità per il ruolo istituzionale ricoperto ma allo stesso concede comunque la facoltà a chi è chiamato a riceverla di poterne rinunciare. Forse durante lo svolgimento di qualche lezione del corso dell’ANCI, sfortunatamente, si sarà assentata o quanto meno Le potrà essere sfuggita questa opportunità. Forse potrebbe bastarLe per avere dimostrazione concreta di quello che Le ho poc’anzi affermato, soffermarsi nel prendere ad esempio la virtuosità di alcuni amministratori dei comuni vicinori i quali, al fine di non impoverire le casse comunali e di devolvere le loro spettanze a fini istituzionali ben hanno pensato, con un semplice atto deliberativo, di rinunciare agli emolumenti e di destinarli ad altro servizio, forse, anzi sicuramente a vantaggio dei cittadini. Non Le bastasse, Le vorrei ricordare che anche una forza politica a livello nazionale, pur percependo l’indennità, la rimette quasi totalmente in un apposito fondo a favore di interventi appositamente individuati. Non volendo ora scendere al suo stesso livello mi permetto di poterLe rivolgere alcune domande in merito a quanto è venuta ad esporci nel corso degli ultimi due consigli. Anzi la prima cosa che vorrei invitarLa a fare è quella, per Lei vale, di venire in Consiglio debitamente preparata e non come da Lei fatto in fase di discussione del DUP quando candidamente rese edotto l’intero Consiglio della Sua mancata conoscenza dell’atto proposto. Sbaglierò ma era un documento fortemente rappresentativo del Suo ruolo di Assessore. Lo so questo per Lei sarà sicuramente un argomento, così come definito “superpopulistico” ma certamente questo, se vuole, può andare a spiegarlo a tutti quei cittadini e commercianti che vedranno le loro tasse aumentare, seppur come da Lei definito, impercettibilmente, per un valore complessivo di circa 30 mila euro nell’arco di un anno. Quella impercettibilità che Lei richiama a giustificazione stranamente poteva essere cancellata attraverso una stessa diminuzione per pari importo, e lo ripeto, delle indennità da Voi percepite per una quota di circa il 30 %. Sicuramente anche questo lo avrà recepito in uno dei tanti corsi da Lei frequentati dove Le avranno insegnato che è molto più semplice far cassa nelle tasche dei nostri cittadini e dei nostri commercianti senza far ricadere tale incombenza su quei pochi “benefattori” che sono stati chiamati, come Lei d’altronde, da circa 250 elettori ad amministrare il nostro Ente. È vero. Oggi Lei non ricopre più quel ruolo istituzionale a cui era stata chiamata (Consigliere Comunale) e al quale si è dovuta sottrarre, ed anche questo mi permetto di ricordarLe, non per svolgere pienamente il Suo ruolo tecnico ma solo al fine di rispettare un impegno elettorale, con la Sua squadra e non per altro. Sarebbe opportuno che Ella cominciasse a verificare, come più volte sollecitato, i costi generati dalla Amministrazione che rappresenta in qualità di Assessore al Bilancio derivanti dalla gestione della raccolta differenziata, dalla manutenzione, della ludoteca, del Baby Parking e che hanno condotto il nostro comune in una situazione non attualmente positiva. “Il quadro programmatico del 2016 è indice di difficoltà finanziaria e richiede particolare attenzione nella gestione degli esercizi futuri, pertanto si consiglia l’adozione di misure necessarie per assicurare il bilanciamento strutturale della parte corrente del Bilancio al fine di non condurre l’Ente ad uno stato di deficitarietà strutturale”. Vede Assessore Spiridigliozzi, a conferma di quanto Le ho detto finoraLe riporto non parole mie ma un capoverso della nota tecnica di accompagnamento al Bilancio 2016 da Lei presentato, e dal quale forse, se avesse messo a frutto le Sue alte capacità professionali ed amministrative, sicuramente non saremmo arrivati ad una situazione del genere e soprattutto non ci troveremmo di fronte ad una previsione di bilancio, così come da Lei presentato, che non prede alcun fondo per quanto concerne la Biblioteca, gli Scambi Internazionali, la scuola, ecc. ecc. La inviterei, qualora ne fosse ancora investita, ad essere più attenta nelle Sue valutazioni e a svolgere appieno, come d’altronde la Sua indennità, il ruolo da Lei ricoperto”.