Acqua, i sindaci della provincia di Frosinone a muso duro contro Acea: vogliono la risoluzione del contratto

Acqua, i sindaci della provincia di Frosinone a muso duro contro Acea: vogliono la risoluzione del contratto

14 Ottobre 2016 0 Di redazione

Frosinone – Niente scuse accettate e i sindaci vanno allo scontro frontale con Acea. E’ quanto è emerso ieri sera dall’assemblea dei primi cittadini di quei comuni serviti dal gestore privato che chiedono lo scioglimento del contratto per le gravi inadempienze e i disservizi.

Alla proposta di considerare decadute le richieste di scioglimento del contratto, il 70% dei sindaci ha votato No, mostrando quindi, una chiara intenzione di voler staccarsi definitivamente da Acea e riappropriarsi del primario servizio idrico. A fare da motore trainante che sembra ormai superare le barriere dei colori partitici, è il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani che così ha commentato quanto accaduto ieri sera nel palazzo dell’amministrazione provinciale.

“Una maggioranza assai larga dei sindaci dell’intera provincia, superiore al 70%, ha votato in modo chiaro la sussistenza dei presupposti per disporre la risoluzione contrattuale con il gestore, avviata lo scorso febbraio. Respingendo, infatti, l’accettazione delle giustificazioni sugli inadempimenti –  ha continuato il sindaco Nicola Ottaviani – è stato, di fatto, dichiarato il venir meno dei presupposti per la continuazione del contratto, che sarà definitivamente risolto con una successiva deliberazione che i sindaci hanno chiesto alla Sto di predisporre. Se questo non dovesse avvenire entro i prossimi giorni, i sindaci raccoglieranno le firme per l’autoconvocazione e la formalizzazione dell’atto definitivo.

Davanti ad un debito superiore ai 22 milioni di euro di Acea verso l’Autorità di Ambito e dunque verso l’intera collettività, i sindaci non potevano certo voltarsi dall’altra parte, soprattutto quando Acea, in caso di morosità delle utenze, è sempre pronta ad effettuare il distacco dell’erogazione idrica nelle singole case. La legge è uguale per tutti e, come tale, va rispettata senza eccezioni di sorta”.