Sequestrato patrimonio di 30 milioni ai Fratelli Crupi

Sequestrato patrimonio di 30 milioni ai Fratelli Crupi

24 Maggio 2017 0 Di Felice Pensabene

Latina – Un sequestro di beni per 30 milioni di euro è stato eseguito questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Latina, supportati dai Comandi Arma territorialmente competenti, nelle province di Arezzo, Caserta, Crotone, Latina, Napoli, Padova, Perugia, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Venezia e Vibo Valentia. Il decreto di sequestro è stato emesso in data 21.03.2017 dal Tribunale di Latina – Sezione Penale nei confronti dei fratelli Vincenzo e Rocco Crupi. Si tratta di una misura di prevenzione che prevede il sequestro finalizzato alla confisca di beni, riconducibili ai Crupi. L’operazione ha riguardato 13 società operanti nel settore florovivaistico, 36 terreni agricoli, 22 abitazioni, 7 locali adibiti ad esercizi commerciali, 21 fabbricati/magazzini, 2 alberghi, 1 centro sportivo, 33 veicoli, 26 conti correnti bancari.
L’attività costituisce la naturale prosecuzione dell’operazione denominata “Krupy” che il 28 settembre 2015 aveva portato all’esecuzione di 19 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione in concorso ed associazione di carattere transnazionale pluriaggravata.
I provvedimenti dell’epoca erano scaturiti da un’articolata attività d’indagine avviata dai Carabinieri di Latina nel mese di maggio 2012, coordinati dalla D.D.A. di Roma, che ha operato in collegamento investigativo con altre Direzioni Distrettuali Antimafia, con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e in costante collaborazione con l’A.G. e la polizia olandese (National Crime Squad), che aveva consentito di accertare l’operatività nel capoluogo pontino di un sodalizio, capeggiato dai fratelli Crupi, collegato a una delle più potenti e pericolose cosche della ‘ndrangheta, i “Commisso” di Siderno (Rc), dedita all’importazione di ingenti quantitativi di cocaina dall’Olanda attraverso la propria ditta “Krupy s.r.l.”, con sede legale a Roma e base operativa a Latina, che aveva assunto una posizione di assoluto rilievo nel commercio florovivaistico tra l’Italia e l’Olanda. nel corso dell’intera operazione erano inoltre stati tratti in arresto in flagranza di reato 3 persone, sequestrando circa 17 chili di cocaina, 20 tonnellate della cioccolata ricettata a Latina e 15 sul territorio olandese.
Parallelamente alla predetta attività investigativa sono stati svolti accertamenti di tipo patrimoniale,  in collaborazione con il “Nucleo Antifrode” – Agenzia delle Entrate – di Roma che consentiva di documentare la riconducibilità ai fratelli Crupi dei predetti beni. La straordinaria articolazione del patrimonio del sodalizio indagato ha impegnato per più di un anno i militari operanti in un’analisi di particolare complessità, dal momento che i beni erano stati abilmente “spalmati” su 13 province del territorio nazionale ed in molti casi intestati a fidati prestanome senza collegamenti evidenti con i vertici dell’organizzazione criminale. Solo la certosina analisi dell’enorme mole di dati raccolti e l’incrocio con le risultanze investigative ha consentito di comprovare la connessione dei fiduciari con i fratelli Crupi i quali spesso avevano occultato i legami societari con avanzate operazioni finanziarie effettuate mediante istituti in paesi off-shore.
Il Tribunale di Latina ha accolto appieno la richiesta, avanzata Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia sulla scorta degli accertamenti del Nucleo Investigativo disponendo il sequestro di tutti i beni dei fratelli Crupi.
L’udienza per la decisone, in contraddittorio tra le parti, in ordine alla misura patrimoniale nonché all’applicazione di quella personale della sorveglianza speciale nei confronti dei fratelli CRUPI Vincenzo e Rocco e è stata fissata per il 18.07.2017 dinnanzi al Tribunale di Latina – Sezione Penale.