Cassino: Ex Campo di concentramento di Cassino, al centro di un progetto di valorizzazione, sopralluogo con Fardelli

Cassino: Ex Campo di concentramento di Cassino, al centro di un progetto di valorizzazione, sopralluogo con Fardelli

22 Giugno 2017 0 Di redazione

Ex Campo di concentramento di Cassino, al centro di un progetto di valorizzazione. Oggi  c’è stato un primo il sopralluogo presso la struttura di via Caira, voluto dal consigliere regionale Marino Fardelli con gli ingegneri e i tecnici del demanio regionale e della Regione Lazio e al quale hanno preso parte associazioni e storici locali. Nelle settimane precedenti altri incontri ufficiali sono stati organizzati presso l’Agenzia del Demanio. “La ripulitura dell’area dovrà essere il primo passo verso la valorizzazione e il riutilizzo dell’immensa struttura – ha dichiarato il consigliere regionale Marino Fardelli – Si tratta di un patrimonio storico che non può più restare nel completo abbandono, in uno stato di degrado che lo sta deteriorando e che sta costituendo anche un pericolo per la strada esterna. Da oggi usciti dalle secche di bilancio della Regione, si inizi seriamente a parlare di valorizzazione.  L’ex Campo di concentramento è risalente alla prima guerra mondiale ed è costituito da una vasta area con capannoni attualmente accessibili in parte, alcuni dei quali ristrutturati e utilizzati a scopi militari fino agli anni novanta. In quel campo passò un lungo periodo di prigionia Ludwig Wittgenstein autore del celebre “Tractatus logico-philosophicus” mentre oltre ai soldati, il campo ospitava circa duemila ufficiali e fino a trentacinquemila prigionieri. Dopo qualche anno, il comprensorio passò al servizio dell’Artiglieria, di cui ospitò una Sezione mentre al termine della seconda guerra mondiale ospitò la Scuola Allievi Carabinieri Reali forte di circa settemila uomini. “Si tratta di una superficie di ventiquattromila mq – spiega il consigliere regionale Marino Fardelli – Quattro capannoni nei quali è racchiusa la storia di un secolo del nostro territorio. In altre città italiane ed europee gli ex campi di concentramento sono stati ristrutturati e resi fruibili attraverso progetti tra pubblico e privato e adibiti a luoghi adatti a mostre, convegni, visite e dove la storia è divenuta ricchezza per la memoria e per l’economia. Oggi insieme a tecnici, storici locali e associazioni cittadine abbiamo iniziato un percorso che non è chiuso ma bensì aperto a coloro che vogliano ufficialmente contribuire in maniera propositiva. A settembre faremo un dibattito pubblico aperto alla Citta’. Ringrazio gli uffici regionali del Patrimonio, l’Assessore al Bilancio e Patrimonio Alessandra Sartore, il Presidente della regione Nicola Zingaretti che hanno voluto da subito condividere l’idea, e l’Agenzia del Demanio che ci ha dato gli strumenti utili per iniziare il cammino”, ha concluso il consigliere regionale Marino Fardelli.

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