La Giverny, la castiglioncello dei modelli di artista

La Giverny, la castiglioncello dei modelli di artista

26 Luglio 2018 0 Di redazione

FROSINONE – La gloria del Museo di Belle Arti di Boston è ‘Carmelina’ di Matisse, una delle opere più ammirate del Museo di Chicago è la ‘La lettura interrotta’ di Corot, gemme della Galleria Naz. di Washington e del Metropolitan di New York sono  ‘Il ragazzo dal panciotto rosso’ di Cézanne, il dipinto focale del Museo d‘Orsay è ’Agostina’ di Van Gogh, un capolavoro della collezione Buehrle di Zurigo è ‘L’Italienne’ di Picasso, l’Eros che svetta al centro della fontana in quello che è considerato da sempre l’ombelico del mondo e cioè Piccadilly Circus e lì vicino nei giardini di  Kensington la scultura di ‘Peter Pan’, lo ‘Sluggard’ di Leighton e il Bacio di Rodin al Museo Tate, il Seminatore nei Kew Gardens sempre a Londra, e poi ’Les Trois Soeurs’ del Museo Orangerie e la ‘Giovanna d’Arco’ a Place des Pyramides e  il ‘San Giovanni Battista’, la ‘Donna Accovacciata’, la ‘Cariatide’ al Museo Rodin di Parigi e in altre decine di musei del mondo, la ‘Ciociara col bambinello’ nei Musei Vaticani e una infinità di altre opere sparse in tutto il pianeta, capolavori universali visitati e ammirati ogni anno letteralmente da milioni e milioni di visitatori, sono il risultato della presenza della modella e del modello in posa sulla pedana davanti all’artista! Anzi possiamo concludere che tale  presenza è stata così determinante per l’artista, sia esso scultore o pittore, che l’opera d’arte medesima quasi sempre non è altro che il ritratto della modella o del modello. A tale elenco, sono  certo, troppo intrigante e stimolante per essere noioso, si aggiungano ‘Eva Incompiuta’ celeberrima di Rodin,  il ‘Serf’ di Matisse,  la ‘Joie de vivre’ pure di Matisse, il ‘Grand Nu’ di Braque, la ‘Seminatrice’ sui franchi d’argento e sui francobolli e oggi sull’Euro francesi, ‘L’armonia in rosso e verde’ di Whistler, ‘Carmela Bertagna’ di Sargent, le cinquanta opere di Matisse su ‘Laurette’, il ‘Balzac’ che si leva imponente e regale a Vavin di fronte allo Charivari a Parigi, l’’Italienne’ di Manet come pure la ‘Ciociara col mandolino’ di Corot e così infinitamente: come in un caleidoscopio meraviglioso sfileranno i sembianti e le figure di Cesidio Pignatelli, di Antonia Bruzzese baronessa di Gallinaro, di Adele Apruzzese, Rosa Arpino, Rosalina Pesce, Carmela Caira, Carmela Bevilacqua,  di Loreta Arpino, di Celestino Pesce, Agostina Segatori… pietre miliari ormai della Storia dell’Arte occidentale.….E chi ama approfondire, può sfogliare “MODELLE E MODELLI CIOCIARI A ROMA, PARIGI E LONDRA 1800-1900” per stupire ancora di più.

E tutte queste creature erano nella quasi totalità originarie della Valcomino, ecco perché l’analogia con Giverny la patria dell’Impressionismo e con Castiglioncello culla dei Macchiaioli: e la Valcomino, Olimpo ignorato dei modelli di artista, una volta  angolo recondito e appartato di  Terra di Lavoro borbonica e ancora oggi identificato come  ‘Abruzzi’, sempre  al plurale, perpetuando errori e distorsioni vecchi di secoli. E invece -una nemesi- questo è il luogo di  nascita, la matrice, non solo dei modelli ma di tutta la cosiddetta Ciociaria, perché è da qui che  le creature di quei luoghi iniziarono la loro secolare odissea migratoria parte al di là delle Alpi  e  parte nello Stato Pontificio  già alla fine del 1700: la patria dunque del personaggio in costume ciociaro, il soggetto -ecco perché nemesi- più illustrato e più amato dagli artisti europei: i pifferari, gli organettari e zampognari, le ciociarelle, gli artisti girovaghi per le vie dell’Europa, i briganti di Sonnino… Se si escludono i soggetti religiosi in prevalenza dei secoli passati, è arduo a rinvenire nella iconografia europea un soggetto così amato e così ripetuto come il soggetto in costume ciociaro o la modella o modello ciociari: si è trattato di una autentica apoteosi, durata circa centocinquantanni, tipica e unica di questi soggetti. E pertanto località delle quali non è facile trovare l’eguale per significato e contributi dati alla Storia, quali Picinisco, Gallinaro, Casalattico, Atina, Vallerotonda, San Biagio S. e altre, le patrie delle modelle e modelli di artista e degli artisti girovaghi, sono totalmente inconsapevoli e all’oscuro sia dei loro figli sia di quanto da loro dato all’Arte Occidentale, per non citare le istituzioni locali e nazionali!

Michele Santulli