Falsi attestati per operatori sanitari, 27 indagati tra Cassino e Latina

Falsi attestati per operatori sanitari, 27 indagati tra Cassino e Latina

25 Ottobre 2018 0 Di redazione

CASSINO – Falsi attestati per operatori socio sanitari, cioè personale che, grazie alla documentazione mendace, poteva lavorare in strutture sanitarie anche senza le necessarie competenze. Per questo i carabinieri del Nas di Latina hanno indagato 27 persone tra Latina e Cassino.

Questa mattina gli uomini del capitano Felice Egidio hanno eseguito 27 decreti di perquisizione e sequestro emessi dall’Autorità giudiziaria, individuando numerosi attestati professionali contraffatti, rinvenuti in possesso ai 27 indagati.
I provvedimenti sono originati dagli esiti investigativi di un’indagine condotta dal NAS Carabinieri pontino, finalizzata al contrasto della contraffazione di attestati professionali per l’ottenimento della qualifica di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.).
L’attività d’indagine è stata avviata in virtù di una segnalazione di una struttura sanitaria privata della provincia di Frosinone che, venuta a conoscenza dalla stampa delle risultanze investigative di una precedente indagine, conclusa nel mese di marzo 2018 dallo stesso NAS, segnalava ai Carabinieri vari operatori in possesso di attestati per Operatori Socio Sanitari simili a quelli già sequestrati nell’ambito dell’indagine in questione.
Le indagini svolte, coordinate da Emanuele De Franco della Procure della Repubblica di Cassino e Latina – Dr. Valerio De Luca, hanno consentito, a seguito di accertamenti svolti presso gli istituti emittenti ed i rispettivi Uffici Regionali, di acclarare la falsità materiale di 27 attestati per operatore socio sanitario, avvalorati dall’illegittima apposizione dei loghi della Regione Lombardia e della Provincia di Milano e di individuare responsabilità penali a carico dei possessori degli stessi che, consapevoli dell’illegittimità del documento acquistato (al costo unitario di euro 1.500/2.000) lo hanno utilizzato comunque quale titolo per poter essere impiegati nella struttura sanitaria.
Tale sequestro assume un particolare rilievo anche in ragione dell’evoluzione giuridica che la qualifica della professione di Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) ha avuto con l’entrata in vigore della Legge 11 gennaio 2018, n. 3 (c.d. Legge Lorenzin). I possessori degli attestati, infatti, avrebbero potuto avere un illegittimo accesso ai corsi di formazione per il conseguimento della nuova figura professionale, che è stata inclusa tra le professioni socio-sanitarie proprio dalla richiamata normativa.

Foto repertorio