Si arrampica sul cancello della caserma dei carabinieri di Alatri per protesta

18 Febbraio 2019 0 Di redazione

ALATRI – Si arrampica sul cancello della caserma dei carabinieri di Alatri per protestare contro un provvedimento giudiziario che riteneva ingiusto. Per questo i carabinieri di Alatri e i loro colleghi della stazione di Vico nel Lazio  e del N.O.R.M. hanno arrestato un 38enne di cittadinanza rumena  ma residente ad Alatri (fr), già gravato da vicende penali  per reati inerenti la prostituzione, furto, estorsione, oltraggio e violenza a p.u., lesioni ed attualmente sottoposto all’obbligo di dimora in Alatri poiché colto nella flagranza dei reati di  violenza e minaccia a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato su edifici pubblici e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

L’uomo, sabato sera, si è presentato una prima volta presso gli uffici del Comando Stazione Carabinieri di Alatri lamentando l’avvenuta notifica di un atto giudiziario, decideva di andare via e, poco dopo faceva ritorno presso lo stesso Comando Arma, arrampicandosi  sul cancello di ingresso della caserma, chiuso in quel momento.

Nonostante i numerosi inviti da parte dei militari  presenti, si  rifiutava di scendere anzi, contestualmente  e  volontariamente, con dei  calci  spaccava le guide in gomma del cancello rendendolo non più funzionante. Nel corso della sua protesta, inoltre,  esibiva un foglio con la scritta “GIUSTIZIA PER ME” urlando, nei confronti dei militari intervenuti di non voler scendere dal cancello se non fosse stata annullata la disposizione notificatogli ed emessa dalla competente A.G. e minacciando  sia  militari  nonché il  personale del 118 e del 115 nel frattempo intervenuti, di non avvicinarsi  ne di tentare azioni risolutive,  facendo  intendere  che vi era la possibilità  che si sarebbe tolta la vita.

Solo dopo alcune ore,  i militari operanti,  riuscivano a calmarlo e lo convincevano a scendere dal cancello e, quindi, a trarlo in arresto.

Ad espletate formalità di rito, lo stesso veniva trasportato  presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, così come disposto dalla competente A.G..