Regione – Parte il corso di formazione gratuito per la gestione di aziende sequestrate e confiscate

Regione – Parte il corso di formazione gratuito per la gestione di aziende sequestrate e confiscate

1 Marzo 2021 Off Di redazione

Questa mattina sul sito dell’Istituto Regionale di Studi Giuridici del Lazio “A.C. Jemolo” è stato pubblicato il bando per 35 posti al corso di formazione gratuito “Preposto alla gestione di aziende sequestrate e confiscate”. Entro un anno verranno effettuati altri 7 corsi per complessivi 280 partecipanti.

Il corso si propone di formare Preposti qualificati alla gestione, idonei a supportare l’Autorità Giudiziaria nella complessa attività di amministrazione di aziende sequestrate e confiscate. Il corso offre un percorso formativo che ha come obiettivo quello di colmare la lacuna di professionalità (‘Preposto’) rispetto al procedimento disegnato dal Codice Antimafia per la gestione di aziende sequestrate e confiscate. Il Preposto è un professionista nominato dal Giudice Delegato su proposta dell’amministratore giudiziario, chiamato ad operare concretamente nella complessa gestione del bene aziendale sequestrato o confiscato a supporto dell’Autorità Giudiziaria e al fianco dell’amministratore giudiziario, interfacciandosi quotidianamente con tutti gli altri portatori di interesse aziendale. Al Preposto alla gestione vengono richieste competenze professionali sempre più qualificate, sia amministrative che manageriali, tipiche di un direttore di un sito aziendale. Il corso consta di 70 ore formative teorico-pratiche. Le lezioni verranno svolte da magistrati, amministratori giudiziari, commercialisti, avvocati e rappresentanti dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati.

Le domande potranno essere presentate entro il 29 marzo a didattica@jemolo.it e il corso, aperto a laureati e diplomati, comincerà il 9 aprile.

”Siamo di fronte a numeri impressionanti di sequestri di aziende che danno la dimensione dell’inquinamento mafioso della nostra economia. Solo nella provincia di Roma parliamo di circa 500 aziende gestite dall’Amministrazione Giudiziaria. Siamo la prima Regione che offre la possibilità di una formazione che valorizza e professionalizza la figura fondamentale del Preposto”. – dichiara Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.

“I beni e le aziende confiscate alla criminalità organizzata – prosegue Cioffredi – costituiscono un importante patrimonio che deve essere restituito alla collettività. La restituzione significa tutelare i posti di lavoro e consentire a territorio e cittadinanza di ritornare in possesso di quello che gli era stato sottratto, significa anche dare un concreto esempio che la legalità è possibile e costituisce un elemento di sviluppo dell’economia. Non da ultimo vuol dire anche perseguire il principio del libero agire del mercato mentre l’impresa controllata dalla criminalità organizzata agisce alterando le regole del mercato”.

“Un obiettivo complesso – sottolinea Rodolfo Lena, Presidente della Commissione Antimafia del Consiglio Regionale del Lazio aggiunge – che richiede l’apporto coordinato di più soggetti, istituzionali e del mondo associativo, ognuno dei quali mette in gioco la propria competenza istituzionale. Il coordinamento di questi soggetti richiede anche un’idea, una progettualità e una strumentazione che si basino sulla conoscenza delle dinamiche imprenditoriali e aziendali e rilette, però, alla luce delle difficoltà per la ricollocazione sul mercato dell’azienda sequestrata. Alla base del nostro progetto, vi è la consapevolezza che la prevenzione strategica del crimine mafioso deve fondarsi sul rafforzamento di strumenti e metodi a tutela dell’economia legale, del diritto al libero esercizio dell’impresa, dell’occupazione. In tale ambito, oltre agli idonei strumenti legislativi è necessaria un’efficace azione di destinazione e amministrazione delle aziende e dei beni confiscati. Alla chiusura dei corsi daremo vita ad un albo regionale dei Preposti che metteremo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.