Da Roma a Roccasecca migliaia di tonnellate di rifiuti e milioni di euro di debiti, pignorati primi conti capitolini

Da Roma a Roccasecca migliaia di tonnellate di rifiuti e milioni di euro di debiti, pignorati primi conti capitolini

2 Agosto 2021 Off Di redazione

Al Comune di Roccasecca Roma ha lasciato rifiuti, ben oltre quanti autorizzati a sversarne nella discarica di Cerreto, ma anche i debiti per 3 milioni di euroi. L’amministrazione comunale ha avviato una azione legale per recuperare parte del credito, dovuto agli emolumenti previsti per legge ai Comuni presso i quali si conferisce, e che complessivamente “si aggira intorno ai 3 milioni di euro”. È quanto ha riferito il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, il quale sostiene che i legali del suo comune, hanno preso di mira i conti correnti del comune di Roma, comune conferitore principale nella discarica ciociara e “sono già state pignorate al comune di Roma somme che si aggirano intorno al milione di euro, con procedure esecutive che sono pendenti e che spero vengano assegnate tra settembre e ottobre”.
Rispetto alla somma che il Comune di Roccasecca rivendica da Roma Capitale, Sacco spiega che “al Comune sede di discarica viene riconosciuto il 5 per cento della tariffa applicata per ogni tonnellata di rifiuto conferito nel Tmb. Il 4 per cento va al comune che è sede del Tmb”, in questo caso Colfelice dove insiste l’impianto della Saf, “e il 2 per cento alla provincia di riferimento”. Quindi l’11 per cento del costo che le società spendono per smaltire una tonnellata di rifiuti, che si aggira intorno ai 130 euro circa complessivi, dovrebbe andare come ristoro ai territori. Se i rifiuti sono arrivati con continuità, i soldi no. “Negli ultimi 3 anni – dice il sindaco – abbiamo accumulato circa 3 milioni di euro di credito per i rifiuti conferiti sia da Ama che da Giovi. Complessivamente Roma deve ai Comuni e alla Provincia di Frosinone, oltre 6 milioni di euro per il benefit che Ama e Giovi, non pagano”. Il sindaco, che tra l’altro è avvocato, spiega che il credito vantato dall’ente che amministra è esigibile direttamente al comune conferitore, cioè a Roma Capitale e non solo alle società Giovi e Ama che effettuano la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti capitolini.
Ama e Giovi, secondo quanto certificato nella relazione dell’Arpa Lazio, hanno abbancato nell’impianto ciociaro il 55 per cento del totale dei rifiuti smaltiti complessivamente nel sito negli ultimi due anni: Giovi con oltre 90 mila tonnellate e Ama con oltre 50 mila tonnellate. Di rifiuti, quindi, ce ne sono in abbondanza, i soldi invece si devono cercare. “Come comune – prosegue Sacco – abbiamo fatto una ingiunzione di pagamento per un milione di euro. La faremo anche per gli altri due milioni di euro. La pratica è confluita al legale che ha fatto il precetto e il pignoramento dei conti correnti. Alcuni pignoramenti sono già stati fatti, adesso pendono le procedure esecutive e aspettiamo il provvedimento del giudice delle esecuzioni, il quale, se c’è la disponibilità sui conti correnti individuati, assegna le somme. Esiste già – conclude il sindaco – un conto corrente con circa un milione di euro pignorato”.

Intanto la discarica di Roccasecca è chiusa ma “puntualmente c’è sempre qualcuno -dice il sindaco Sacco- che evoca una sua riapertura. Intanto mi sento di solidarizzare con il comune di Albano ed anche con Colleferro. Sappiamo cosa significa essere il terminale delle problematiche connesse ad altri territori, e mi riferisco a Roma Capitale. Il sito di Roccasecca, negli ultimi 4 anni, si è ampliata in forza dell’emergenza rifiuti della Capitale. Ogni qual volta spuntava l’emergenza, la discarica si ampliava con decreti emergenziali, di cui tre volte emessi dal Consiglio dei Ministri. Nel frattempo che qui si scaricava nessuno trovava altre soluzioni e puntualmente si ripresentava l’emergenza. Improvvisamente, dopo 4 anni, vengono fuori altre soluzioni”, il sindaco fa riferimento alla riaperta discarica di Albano che è nella stessa Ato di Roma, ma anche Colleferro che è stata chiusa anticipatamente rispetto al previsto, “e ciò porta a ritenere che c’era un a volontà precisa di utilizzare il sito di Roccasecca ampliandolo anche in deroga alle normative. Circostanze queste che faremo valere in ogni sede. Intanto Roccasecca ha già dato più di quello che doveva, la discarica è chiusa e tale dovrà restare, anzi, dopo quello che abbiamo letto più di qualcuno dovrebbe pubblicamente chiedere scusa a tutta la comunità cittadina”.