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Droga, armi, estorsioni, venti arresti nell’operazione “Officina del Crimine”. Duro colpo al clan Belforte

Durante la notte, a epilogo di una complessa indagine coordinata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la Squadra Mobile di Caserta ha eseguito venti ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del tribunale di Napoli nei confronti di altrettanti esponenti del clan Belforte (“i Mazzacane”), attivo nella provincia di Caserta e, in particolare, nei territori di Marcianise, Maddaloni, San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Caserta e aree limitrofe, in relazione ai reati di estorsione continuata aggravata dal metodo mafioso ed al fine di agevolare l’organizzazione camorristica dei Belforte; di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e cessione continuata di stupefacenti, detenzione e porto illegale di armi da sparo, comuni e da guerra, aggravati dal metodo mafioso ed al fine di agevolare la citata consorteria criminale.

L’operazione denominata “Officina del crimine”, traeva spunto da un tentativo di estorsione perpetrato da affiliati del clan Belforte in danno di un imprenditore che aveva avviato un cantiere edile a Caserta. L’episodio, immediatamente denunciato alla Squadra Mobile, aveva consentito di individuare uno degli emissari dei Mazzacane in Belgiorno Massimo, titolare di un’officina meccanica, da cui il nome dell’operazione, ubicata in San Nicola la Strada. In seguito erano stati attivati servizi di intercettazione video ambientale proprio all’interno dell’opificio dove si svolgevano veri e propri summit di camorra, come verrà accertato attraverso attività tecniche che consentivano di fotografare gli assetti e le attività illecite del clan Belforte nel periodo compreso tra il 2007 e il 2008. Infatti all’interno dell’officina in esame erno pianificate le attività del clan e in particolare numerosi raid estorsivi e una collaudata e fiorentissima attività concernente il traffico di ingenti quantitativi di stupefacenti del tipo cocaina crack e hashish.

In particolare le indagini accertavano che la reggenza del clan Belforte era stata assunta da Napolitano Felice, classe 1963, alias “Capitone”, elemento di maggior spessore criminale in libertà in quel periodo, il quale, benchè sottoposto agli arresti domiciliari, teneva le fila dell’organizzazione dirigendo e pianificando, attraverso Piccolo Gaetano alias “Tavernello”, le attività criminali del gruppo (il primo arrestato lo scorso aprile per 416bis). La parte esecutiva delle azioni estorsive, invece, era affidata a Belgiorno Massimo, Della Ventura Fulvio e Anziano Giovanni, cui era stato consegnato anche un meticoloso elenco degli imprenditori da estorcere, poi sequestrato dalla Squadra Mobile all’interno dell’officina del Belgiorno.

Le indagini hanno permesso di ricostruire decine di episodi estorsivi perpetrati con metodologia tipicamente camorristica, come il blocco dei lavori, prevalentemente in danno di cantieri edili di Caserta, San Nicola la Strada, San Marco Evangelisa, Marcianise. Alle vessazioni non sfuggiva neppure l’impresa appaltatrice dei lavori per la realizzazione del comando dei vigili urbani di San Nicola la Strada. Anche imprenditori di altri comparti economici erano oggetto delle vessazioni camorriste: aziende di noleggio video giochi, ambulati del mercato di Marcianise, ciascuno dei quali costretto a versare la somma di 125 euro, ditte di installazione di luminarie, gommisti, una rivendita di caravan e di articoli da campeggio. Peraltro, molti di essi, a conferma dello stato di assoggettamento omertoso in cui versano le popolazioni del comprensorio, si rifiutavano di collaborare con gli investigatori, nonostante l’evidenza delle circostanze emerse dalle inequivocabili fonti di prova acquisite che confermavano un capillare e asfissiante controllo del territorio da parte del clan.

Le indagini hanno svelato, altresì, un ulteriore e lucroso affare controllato con piglio manageriale dai Belforte, cioè il traffico di cocaina. Infatti, è stata accertata l’esistenza di una diffusa e capillare rete,articolata in distinte piazze di spaccio, alimentata dai referenti del clan. La gestione del mercato dello stupefacente, prevalentemente cocaina ma anche crack e, in misura minore, hashish, era stata affidata dal clan Belforte al referente Bruno Antonio, detto “Carusone”, che l’aveva mantenuta sino al suo arresto, avvenuto nel luglio del 2007. Poi, era subentrata la gestione del tipo “familiare” del gruppo Della Ventura, essendo divenuto Della Ventura Fulvio, quale nuovo referente del clan, il concessionario dell’attività di gestione del mercato della cocaina, organizzata e diretta insieme a Belgiorno Massimo.

Della Ventura Fulvio, però, agiva seguendo le direttive del padre, Antonio detto “‘o coniglio”, storico referente di Caserta del clan Belforte, il quale, nonostante lo stato di detenzione, impartiva disposizioni e consigli al figlio sulla gestione della lucrosa attività, sui cui guadagni era versata mensilmente la somma di 50.000 euro al clan Belforte. In tale attività, aveva assunto un ruolo preminente Buonocore Concetta che, dopo l’arresto del marito Della Ventura Antonio, era divenuta l’interlocutrice diretta dei vertici del clan Belforte per ciò che riguarda la gestione e l’organizzazione del traffico di cocaina, sovrintendendo alla pianificazione delle attività delle numerose “piazze di spaccio” che il gruppo Della Ventura alimentava. Al riguardo le indagini hanno svelato l’esistenza di diversi gruppi operativi e numerosi “galoppini” deputati allo spaccio al minuto dello stupefacente a Caserta, San Nicola la Strada, Marcianise, Maddaloni, Casapulla San Prisco e aree limitrofe, nelle quali operavano numerosi “galoppini” deputati al trasporto, che provvedevano al confezionamento e alla vendita al minuto delle dosi.
Le indagini hanno consentito di accertare decine di episodi di cessione di stupefacenti, per le quali restano indagate 43 persone, nei cui confronti il Gip, pur riconoscendo gravi indizi di reità, non ha ritenuto la sussistenza delle esigenze cautelari per l’applicazione di misure restrittive. Nei confronti degli indagati non raggiunti da misura cautelare sono stati notificati gli avvisi di garanzia e di conclusione delle indagini, essendo stati acquisiti elementi significati del loro coinvolgimento in svariate condotte di illecita detenzione/cessione di sostanze stupefacenti, come riconosciuto dallo stesso Gip.
Nel corso delle indagini è stata sequestrata un’ingente quantità di droga (circa 2 kg) in occasione dei numerosi blitz operati dalla Squadra Mobile, che hanno consentito l’arresto in flagranza di reati di 46 persone. E’ stato anche accertato che la sostanza stupefacente veniva acquistata prevalentemente presso emissari del clan Mazzarella di Napoli.
La pericolosità dell’organizzazione è confermata dalla disponibilità di armi da sparo, comuni e da guerra (mitra kalashnikov), da parte dei trafficanti di droga.
Nel corso dell’operazione, è stato eseguito, da parte della compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise, il sequestro, in varie località delle province di Caserta e Benevento, di 4 unità abitative, vari terreni, circa 110 rapporti bancari, ditte individuali e quote di una società edile, per un valore complessivo di oltre 1 milione di euro. I sequestri sono stati eseguiti sulla base di complesse ed articolate indagini patrimoniali poste in essere dalla Guardia di FInanza di Marcianise, su delega della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, svolte nei confronti di 10 nuclei familiari, per aggredire i beni e i capitali risultati essere di valore sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.

L’indagine in argomento è assolutamente complementare all’operazione che, il 24 aprile scorso, ha portato all’esecuzione di 44 ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione di stampo mafioso nei confronti di altrettanti esponenti del clan Belforte, fotografando l’operazione “Officina del Crimine” alcuni degli aspetti delle attività criminali “fine” dell’organizzazione dei Mazzacane che denota, nonostante i pesantissimi colpi inferti negli ultimi anni da magistratura e forze dell’ordine, una perdurante vitalità criminale.

Elenco soggetti arrestati:

1. Anziano Giovanni, detto “GianniniellO“, nato a Capodrise

2. Bruno Antonio, detto “Tonino Carusone

3. Buonocore Concetta, detta “la signora o la spagnola

4. Caserta Rosa

5. Cioffi Michele, detto “Papusc

6. Correra Francesco detto “Ciariello o Ciarly

7. Cortese Franco

8. De Rosa Agostino

9. Della Ventura Antonio, detto “O coniglio

10. Della Ventura Fulvio

11. Di Vico Caterina, detta “Katia o Katina

12. Feola Angelo Francesco Eligio, detto “O bellill

13. Fiorillo Michele

14. Mandato Pasquale, detto “Chiavariello

15. Mataluna Vincenzo

16. Palladino Mario

17. Piccolo Gaetano, detto “Tavernello

18. Santonicola Armando

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