Concluse le riprese di “Padre Pop”, docu-fiction su Padre Pio, nel cast l’attore cassinate Antonio Lanni e il figlio Luca

9 Aprile 2011 0 Di redazione

Concluse le riprese, in questi giorni, di “Fan Pio-Padre Pop”, docu-film sul Santo di Pietrelcina; lavoro finanziato da Apulia Film Commission, indirizzato al circuito televisivo (probabilmente su reti Sky) finalizzato su dvd, affidato al bravissimo e talentuoso regista Graziano Conversano. Il nostro Antonio Lanni, cassinate, è stato scelto per un ruolo principale nel film-documentario, ennesima prova impegnativa per lui, il quale tra spot, docu-fiction, film, cortometraggi, ed altro sta arricchendo non poco il curriculum professionale. Ne abbiamo parlato con il diretto interessato, in questi giorni: Lavoro importante, questo, vista anche la tematica, il soggetto di cui si parla: di cosa si tratta, in sostanza? >. Tuo figlio, Luca, con te sul set: che effetto? >. Il docu-film, in sintesi, intreccia le storie di cinque personaggi la cui vita è volontariamente o no segnata dalla presenza di Padre Pio da Pietrelcina, che tutti conoscono: un frate, un personaggio a metà tra santità e folklore, morto nel 1968, beato dal 2000 e santificato nel 2002. Il successo popolare indescrivibile, lo ha portato ad essere uno dei Santi più venerati al mondo, appunto, con milioni di devoti sparsi su tutto il pianeta. Tra questi “fans”/personaggi, delineati nel documentario c’è anche “Antonio”, che racconta, o prova, a raccontare la sua “visione” ma, nella sua ricerca di “significato”, incontrerà non pochi intoppi e barriere. É un racconto a più voci che si accavallano, si contraddicono, tra tanta gente per cui padre Pio vuol dire anche, se non principalmente, lavoro.. Infatti, è vero: la vendita, delle statuette del santo (in ceramica o marmo), oppure di cartoline, opuscoli, medagliette, fotografie, magliette, cappellini, ecc., procede nel business quotidiano incessante, e palpabile, con il “marchio”, senza “diritti”, di padre Pio. In ogni caso c’è già enorme attesa, come prevedibile(non solo in Puglia), per quest’opera curata da due validi giovani cineasti, Graziano Conversano e Giovanni Troilo. Il soggetto di Graziano Conversano è anche a cura di Marco Pettenello.