“Il volo delle colombe” del 1° Circolo Comprensivo, simbolo di pace e memoria per 350 bimbi morti

17 Marzo 2014 0 Di Felice Pensabene

Il 13 Marzo scorso ci siamo recati insieme agli alunni delle classi 4ªB, 4ªE, 5ªC e 5ªB presso il Municipio di Cassino per inaugurare la nuova collocazione di un’opera che ha avuto ed ha ancora grande significato per il nostro Istituto. Si tratta di una scultura in ferro battuto che rappresenta un volo di colombe: le colombe, simbolo di pace, libertà, purezza vogliono commemorare 350 bimbi innocenti morti, vittime della scelta “dei grandi”, durante la seconda guerra mondiale nella nostra città. L’opera ideata e realizzata dal nostro caro collega, ins. Roberto Miele, evidenzia come la passione e la sensibilità dei maestri riesca a superare i cambiamenti del tempo, lasciando una traccia indelebile nei cuori e nelle menti. Quest’opera, posta nell’ingresso principale del Municipio di Cassino, ricorderà anche alle menti più indifferenti, come la guerra non conosca età, razza, cultura: la guerra non ha pietà. E, come ha detto il Sindaco Petrarcone, “Ogni guerra è ingiusta perché porta morte. Questo ci insegna la storia della nostra città”. Pertanto i nostri più affettuosi ringraziamenti al maestro Roberto Miele per l’opera realizzata per gli alunni del 1° Circolo di Cassino, ma grazie anche al prof. Elio Saragosa che attraverso i suoi versi “19 Febbraio”/15 Marzo 1944” ha permesso ai nostri alunni di capire come la guerra sia distruzione, morte e “pianto per chi tornerà”, e alla memoria del prof. Gino Salveti che, con la lirica “La Santa notte del ‘43”, ci avvolge nei suoi ricordi in attesa che “questo brontolio di morte diventi suono di campana”. Grazie anche a Daniela Colledani che, all’epoca quattordicenne, compose una poesia in ricordo del vecchio campanile “…. Cadono i sassi gemendo … che mi hanno vista crescere”. Infine un ringraziamento particolare agli alunni della nostra scuola che con il loro impegno e la loro sensibilità hanno dimostrato vicinanza e partecipazione al “volo di quelle colombe”.
FOTO A. CECCON