La Biblioteca Turriziani è inagibile e inaccessibile ai portatori di handicap

22 Aprile 2010 1 Di Natalia Costa

Non ha l’agibilità per ospitare scolaresche ed organizzare approfondimenti culturali, manca la scala antincendio e l’uscita di sicurezza, non consente l’accesso ai portatori di handicap. Parliamo dello storico edificio che ospita da anni la biblioteca Turriziani lungo corso della Repubblica a Frosinone. Un vero e proprio punto di riferimento per intere generazioni di frusinati, un monumento alla cultura mutilato tuttavia nelle sue attività a causa di questa agibilità che manca. L’assessore alla cultura Narciso Mostarda sostiene che un intervento di ristrutturazione in un edificio storico è complesso e costoso e include l’inoltro di permessi alla sovrintendenza ai beni culturali: “…Non c’è dubbio sulla magia e fascino di quel luogo, ma pensare ad una ristrutturazione con eventuali ascensori esterni e consentire l’ingresso anche a portatori di handicap diventa complesso – afferma l’assessore Mostartda – forse la biblioteca Turriziani può rimanere come circolo culturale ma per renderlo fruibile al pubblico bisognerebbe pensare ad un altro luogo…” . La biblioteca comunale ad oggi vanta un’ampia adesione da parte dei cittadini. Con postazioni internet, oltre alla possibilità di leggere in sala, è un punto di riferimento culturale per Frosinone da quasi 100 anni. Nel lontano 1914 il Comune aderì al Consorzio per le biblioteche popolari costituitosi a Roma. Nel 1937 il Cav. Antonio Turriziani donò al Comune la casa natia del figlio, Norberto, deceduto durante la prima guerra mondiale, purché fosse destinata ad ospitare la sede della biblioteca comunale. Due anni dopo, con delibera n. 109 del 15 giugno 1939, fu istituita la Biblioteca Comunale di Frosinone, denominata Norberto Turriziani ed ubicata nell’omonimo e centrale Palazzo sito in Corso Vittorio Emanuele, oggi Corso della Repubblica. Pensare di dislocare la biblioteca rispetto allo storico palazzo o di relegarne la funzione a semplice circolo culturale non equivale a tradire la memoria degli avi?

Tamara Graziani