Italiani uccisi in Congo, colpiti da fucili Ak47

Italiani uccisi in Congo, colpiti da fucili Ak47

24 Febbraio 2021 Off Di redazione

L’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci nin sarebbero stati freddati nel corso di una esecuzione ma in un conflitto a fuoco nato nel corso di un tentativo di sequestro.

Sono le prime risultanze delle autopsie svolte al Policlinico Gemelli di Roma sulle vittime italiane morte nella Repubblica Democratica del Congo.

La tac svolta sulla salma dell’ambasciatore ha evidenziato ferite all’addome senza che i proiettili rimanessero nel corpo. Il carabiniere è stato colpito alla base del collo e ad un fianco. I medici hanno recuperato un proiettile integro di un fucile Ak47.

Ferite multiple al suo avambraccio sinistro hanno fatto ipotizzare che il proiettile abbia prima raggiunto.l’arto e poi il collo.

Disposto dalla procura di Roma ulteriori esami balistici. Inoltre sono state riscontrate fratture multiple all’avambraccio sinistro, un elemento che fa ipotizzare che il proiettile abbia colpito prima l’arto e poi il collo.

I pm della Procura di Roma per ricostruire la dinamica dei fatti hanno disposto ulteriori esami balistici.