Sequestro depuratore Cosiliam a Cassino, procuratore: chiesta nomina commissario

24 Settembre 2021 Off Di redazione

Cassino – Il rischio che il sequestro dell’impianto di depurazione del Cosilam di Cassino possa compromettere la continuità produttiva delle aziende è stato scongiurato dalla richiesta fatta dalla procura di Cassino di nomina un amministratore giudiziario dell’impianto.

Il sequestrato avvenuto ieri nel corso dell’esecuzione delle ordinanze del Gip del tribunale di Cassino, oltre a porre i sigilli all’impianto, prevedevano anche l’arresto di tre persone e misure cautelari per altri due indagati. Per tutti il reato contestato è Inquinamento ambientale. L’operazione di ieri ha posto in evidenza che “i danni provocati all’ambiente sono notevoli”. Lo ha detto il capo della procura di Cassino Luciano d’Emmanuele.

“Nelle consapevolezze che le attività produttive devono proseguire nel rispetto della normativa ambientale”, la procura “ha ritenuto di chiedere la nomina di un amministratore giudiziario la cui attività potrà consentire il buon funzionamento del depuratore che ora vessa in condizioni critiche. La gestione pubblica dell’opera -ha detto anche D’Emmanuele- si è manifestata carente nonostante i numerosi solleciti della cittadinanza che da tempo ha lamentato il grave e pericoloso impatto ambientale. Continuerà, in questi giorni, l’impegno del sostituto De Fracco che farà, unitamente ai carabinieri forestali, le opportune valutazioni sul materiale” investigativo “raccolto. Pertanto le indagini proseguono per individuare altri profili di illeicità. La procura” di Cassino “svilupperà ogni iniziativa finalizzata alla tutela di un bene importante qual é l’ambiente”.