La consulta dei sindaci del Cassinate affila le “armi legali” contro la quarta linea del termocombustore di San Vittore

La consulta dei sindaci del Cassinate affila le “armi legali” contro la quarta linea del termocombustore di San Vittore

10 Agosto 2022 Off Di redazione

La giunta comunale di Cassino, con la delibera n.330 approvata ieri, 9 agosto, ha demandato al Sindaco la individuazione di un avvocato di fiducia per impugnare la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) con la quale il Direttore regionale del settore Ambiente ha dichiarato compatibile la realizzazione di una quarta linea nel termocombustore di San Vittore del Lazio.
Enzo Salera, nella sua qualità di presidente, ha convocato il 30 agosto, alle ore 16, la Consulta dei Sindaci al fine di ampliare la platea dei Comuni e coinvolgere tutti gli altri colleghi del territorio nella dura battaglia che si prospetta.
La determina della direzione regionale, infatti, seppur non costituendo l’atto autorizzativo per la quarta linea del termocombustore, è comunque il presupposto che ha una forte valenza politica in quanto attesta che a San Vittore si possono continuare a bruciare rifiuti in maggiore quantità di quella attuale.
Ma numerose sono le motivazioni di natura tecnica, urbanistica e normativa, peraltro ampiamente argomentate e documentate in sede di conferenza dei servizi, che ostano alla realizzazione della quarta linea. “Il competente Ufficio Regionale non pare abbia affrontato con un sufficiente grado di approfondimento tutte le problematiche emerse nel corso del procedimento”, si legge in un punto della delibera della Giunta. Atto quest’ultimo con il quale l’amministrazione Salera ha deciso di dare un concreto contributo alla battaglia e un segnale chiaro per indicare da che parte stare.
“Accanto alla presa di posizione politica forte che il Comune di Cassino ha sempre manifestato rispetto al Termocombustore – dice l’assessore all’Ambiente, Emiliano Venturi – vi è sempre la necessità di valutare ragioni tecniche e giuridiche e di non limitare la battaglia solo dal punto di vista politico. La valutazione del sacrificio ambientale imposto al territorio fatta dalla Regione non tiene conto delle censure e delle doglianze dei vari Enti, delle associazioni, dei cittadini, poste in conferenza dei servizi. In particolare, non sono stati considerati aspetti posti in tema di salute pubblica, di ricaduta epidemiologica, di incidenza urbanistica, oltre a tutta una serie di questioni”.
“L’Amministrazione comunale di Cassino, anche recependo le sensibilità e le istanze dei cittadini e delle associazioni del territorio, ha da sempre espresso parere fortemente contrario alla attivazione di una ulteriore linea di trattamento dei rifiuti per il termocombustore – aggiunge il sindaco Salera – Ciò alla luce delle oggettive e negative ricadute del progetto sulla qualità ambientale del nostro territorio comunale, che sta a confine con l’impianto”.
Si tratta comunque di una questione seria che va affrontata con serietà e con spirito unitario.