“Giornata internazionale per eliminazione della violenza contro le donne” flash mob e mostra di pittura

“Giornata internazionale per eliminazione della violenza contro le donne” flash mob e mostra di pittura

24 Novembre 2022 Off Di Felice Pensabene

CASSINO –  La violenza sulle donne un fenomeno di portata mondiale e preoccupante sotto il profilo dei numeri. In Italia sono proprio loro a parlare chiaro: dal primo gennaio al 13 novembre del 2022, sono 96 le donne uccise e che vanno ad unirsi a tutte le altre degli anni passati. Molte di queste donne e madri, ben 84, hanno subito violenza in ambito familiare, affettivo. Di esse 49 hanno trovato la morte per mano di congiunti, compagni, mariti, ex compagni, tutte quelle persone che dichiaravano di amarle. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso diminuisce il numero delle vittime di genere femminile (7%), ma questo non consente di abbassare la guardia su un problema così drammatico.

Il 25 novembre è una data importante, una ricorrenza che vuole porre l’attenzione su un fenomeno grave, drammatico, molto spesso dall’epilogo tragico per molte donne. Un momento di riflessione e di lotta la “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne” su un fenomeno verso cui non si può e non si deve abbassare la guardia. Cassino si appresta a celebrare questa giornata con una serie di iniziative, attraverso molte associazioni.

Le associazioni “Pentacromo”, “Se non ora quando”, “Camminare insieme” “Nei giardini che nessuno sa”, l’IIS “Medaglia d’Oro – Città di Cassino” hanno organizzato una serie di eventi per porre l’attenzione su questo tragico fenomeno della società moderna, che poi tanto moderna e civile non lo è affatto. Un triste e tragico fenomeno che non sembra diminuire, anzi tutt’altro.

Si inizierà proprio venerdì 25 con l’inaugurazione di una mostra di pittura, sul tema, organizzata nella sede di ‘Pentacromo’ in via Rossini, fortemente voluta da Marinella Argetta, artista romana di nascita, ma ormai cassinese di adozione e molto conosciuta non solo sotto l’aspetto artistico, ma professionale e di impegno civile.

“La mostra – ci spiega Marinella Argetta – avrà come tema la violenza sulle donne e per questo motivo ho voluto che le artiste che esporranno in una giornata così particolare fossero tutte donne, le vittime principali di questo tragico fenomeno. L’Associazione “Pentacromo” ha voluto porre, inoltre, l’attenzione – prosegue Argetta – anche su un altro aspetto che la violenza sulle donne contiene, l’impatto psicologico verso i figli quando la violenza, che molto spesso avviene nella famiglia, fra le mura domestiche, si conclude quasi sempre in modo tragico, con il femminicidio. Proprio i minori, ma i figli in genere, rappresentano le vittime inermi che per anni subiscono quella violenza nel silenzio, nella paura, nel terrore, magari nel buio delle loro camerette. Un problema che non può essere tralasciato, soprattutto per il loro futuro assicurando un opportuno sostegno”.

Una mostra contro la violenza sulle donne, non può prescindere da un aspetto così importante verso quei minori, quegli orfani speciali, un progetto pedagogico e di comunicazione che Marinella Argetta ha fortemente voluto evidenziare con lo scopo di sensibilizzare i giovani e, fornire loro alcuni strumenti culturali e cognitivi adatti alla prevenzione del fenomeno.

“L’impatto psicologico dei minori, dei figli delle vittime di violenza, assume un aspetto ancora più drammatico – ribadisce Claudia Vella – dell’associazione “Nei giardini che nessuno sa” – quando interessa famiglie in cui sia presente un figlio, minore o meno, con disabilità”.

Molte le artiste, compresa l’ideatrice della mostra, che hanno dato il loro contributo al tema di questa giornata particolare, attraverso le loro opere, da Angelina Russo, Alida Nardone, Assunta Iorio, Brunella Ferrari, Barbara Trani, Leandra Cuzzocrea, Licia Trapazzo, Marisa Cozzini, Melanie Tullio, Patrizia Scognamiglio, Rocchetta Carnevale, Sara Santodonato, Kay de Lautour.

La mostra sarà ospitata dal 25 fino al 27 novembre dalle ore 17 alle ore 19:00 presso la Galleria Pentacromo in via Rossini n.14 a Cassino.

Quasi sempre, però, la violenza continua verso queste donne, madri, anche dopo la denuncia alle Autorità. Allora viene da chiedersi se abbiano ancora un senso manifestazioni per ricorrenze come quella del 25 novembre, se poi quelle donne e madri finiscono sempre ad avere un epilogo tragico.

A questo interrogativo ci risponde Susanna Di Mambro – presidentessa dell’associazione “Se non ora quando?”. “Bisogna premettere che per la giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne l’associazione “Se non ora quando?” di Cassino non poteva rimanere in silenzio ed ha scelto di scendere in piazza insieme alle associazioni Fidapa BPW Italy sez. Cassino, il  Centro Antiviolenza Cassino Kalimess e la collaborazione del CPO dell’Ordine forense di Cassino, a sostegno delle donne iraniane che stanno lottando per i loro diritti e per la negata libertà con lo slogan “Donna, Vita e Libertà” scegliendo questo giorno, il 25 novembre, per far sentire forte il grido di dolore delle donne tutte, unite da un nastro rosso come connessione tra donne, insieme alle donne in segno di solidarietà e sorellanza. Quanto al suo interrogativo, dico – prosegue Di Mambro – perchè parlare del fenomeno della violenza e del femminicidio? Perché non si può restare in silenzio su questa piaga che dilaga sempre di più, per non farla diventare una normalità, ma parlarne sempre e non solo nelle giornate di ricorrenza del 8 marzo e 25 novembre.

La collaborazione tra associazioni e scuole è la strada da perseguire contro la violenza di genere.

La scuola – conclude Di Mambro – è di fondamentale importanza nel formare gli uomini del futuro, e sta a noi alimentare e stimolare questo percorso con la collaborazione di docenti appassionati e dirigenti lungimiranti”.

Alla mostra di pittura di Pentacromo, si affiancano le iniziative dell’associazione “Se non ora quando?” che ha organizzato, alle ore 11.30 di venerdì 25 novembre, un flash mob in piazza Labriola, dinanzi al Tribunale di Cassino, per sensibilizzare i cittadini, ma anche le Istituzioni, l’Ordine Forense e la Magistratura a non lasciare sole queste donne e madri, assicurando loro assistenza e sostegno nella volontà di denunciare le violenze, favorendo e assicurando i loro percorsi di ritorno ad vita serena.