Ritenzione idrica: cause e soluzioni

Ritenzione idrica: cause e soluzioni

11 Gennaio 2023 Off Di redazione

Attualità – La ritenzione idrica è un disturbo assai diffuso, soprattutto tra le donne (colpisce circa il 30% della popolazione femminile italiana). Tra le cause del problema figurano le patologie renali o cardiache, eventuali reazioni allergiche o infiammazioni acute. Tuttavia, la causa principale è da ricercarsi nello stile di vita: il solo fatto di correggere le proprie abitudini alimentari può comportare benefici importanti.

Ma in cosa consiste e perché colpisce così tante persone? La ritenzione idrica non è altro che la tendenza da parte dell’organismo a trattenere e ad accumulare liquidi tra la cute e i muscoli. Il ristagno avviene soprattutto nelle aree del corpo più predisposte all’accumulo di lipidi, quali addome, glutei e cosce. In alcuni casi, la ritenzione idrica può interessare anche la cavità addominale e gli arti superiori.

Cos’è la ritenzione idrica?


In ambito medico, l’espressione “ritenzione idrica” viene usata per indicare il ristagno dei liquidi in alcune aree dell’organismo. Come accennato poc’anzi, il disturbo si concentra soprattutto nelle aree maggiormente predisposte all’accumulo di grasso (cosce, glutei e addome).

Tra i segni principali figura l’edema, condizione che provoca un rigonfiamento anomalo dei tessuti interessati. A causare tali inestetismi è l’alterata circolazione linfatica e venosa, che provoca il ristagno di tossine in grado di alterare ulteriormente il metabolismo cellulare, già compromesso dallo scarso apporto di nutrienti e ossigeno. Questa condizione viene spesso confusa con il sovrappeso. Tuttavia, è vero anche che è proprio quest’ultimo a contribuire al rallentamento della diuresi e a favorire la ritenzione idrica.

Ma in che modo è possibile individuare il problema? A chiederselo sono milioni di donne, interessate a distinguere gli accumuli di adipe dal ristagno di fluidi. Per verificare la presenza di ritenzione idrica è possibile ricorrere ad alcuni test specifici, più o meno affidabili. Uno di questi è l’esame del peso specifico delle urine. Chi non avesse la possibilità di farlo, può semplicemente limitarsi a premere con forza il pollice sulla parte anteriore della coscia; trascorsi due o tre secondi, solleva il dito e osserva l’area: se l’impronta del dito resta ben visibile è possibile che vi sia ritenzione idrica.

Quali sono le cause di ritenzione idrica?


Come spiegato, la ritenzione idrica è un fenomeno che vede la presenza di fluidi negli spazi interstiziali, ovvero tra la cute e i muscoli. Se il problema dovesse riguardare tutto l’organismo, allora si parlerà di ritenzione generalizzata. Tuttavia, nel 95% dei casi, il disturbo riguarda soltanto poche aree localizzate. Tra le conseguenze figurano gonfiori associati a fastidi o dolori, fluttuazioni repentine di peso e rigidità articolare. Tra le possibili cause vi sono il ciclo mestruale, il caldo, le gravidanze, l’assunzione della pillola anticoncezionale (in grado di alterare la produzione ormonale), eventuali carenze nutrizionali, l’uso o l’abuso di determinati farmaci (tra cui quelli utilizzati per gestire la pressione alta), l’insufficienza venosa cronica, le ustioni e la sedentarietà. Esistono anche alcune malattie in grado di peggiorare i sintomi del problema:

  • Artrite
  • Acidosi metabolica
  • Cirrosi epatica
  • Glomerulonefrite acuta
  • Enfisema
  • Insufficienza renale
  • Scompenso cardiaco
  • Linfedema
  • Sindrome premestruale
  • Sindrome nefrosica
  • Reazioni allergiche
  • Morbo di Hashimoto
  • Ipotiroidismo
  • Intolleranze alimentari



La sedentarietà, l’assenza di attività fisica e alcune abitudini alimentari poco salutari possono contribuire ad aggravare il disturbo. La ritenzione idrica è spesso legata alla presenza contemporanea di cattive abitudini quali il fumo, il consumo eccessivo di alcolici e cibi salati, il sovrappeso, l’abuso di caffè e farmaci.

Cure e soluzioni


L’approccio più utile per combattere la ritenzione idrica consiste nella correzione delle cause alla base del disturbo. In assenza di patologie importanti, il responsabile principale è da ricercarsi nello stile di vita. Insieme alla correzione dei fattori di rischio appena elencati, può essere utile sistemare un cuscino al di sotto del materasso, così da tenere i piedi più in alto rispetto al corpo e favorire il ritorno venoso. Ma ora analizziamo una per una le possibili soluzioni al problema.

L’attività fisica


La migliore arma con cui combattere la ritenzione idrica? Senza dubbio il movimento. L’attività fisica, purché eseguita regolarmente, contribuisce a riattivare il cosiddetto microcircolo. Passeggiare può tornare utile, ma è fondamentale anche rafforzare i muscoli, soprattutto a livello di cosce e polpacci. Il consiglio, quindi, è di frequentare una palestra e dedicare un paio di sessioni di allenamento settimanali alle gambe. Da evitare, o limitare, invece, le discipline sportive che prevedono impatti con il terreno più o meno intensi, essendo queste in grado di alterare la funzionalità vascolare e, quindi, peggiorare l’insufficienza venosa e il circolo linfatico. Tra gli sport aerobici vale la pena preferire il nuoto e il ciclismo (inclusi i suoi derivati, tra cui lo spinning). Al termine di ogni seduta, è consigliato qualche minuto di stretching, possibilmente abbinato a esercizi per il controllo respiratorio, da eseguire con le gambe rivolte verso l’alto, in modo da favorire l’eliminazione delle tossine e il ritorno venoso.

L’alimentazione


Una dieta che prevede un elevato contenuto di fibre alimentari migliora la motilità intestinale e limita la stitichezza, disturbo che può contribuire al peggioramento del deflusso venoso a livello addominale. Pertanto, è molto importante consumare frutta e verdura fresche, con particolare riferimento a quelle contenenti acido ascorbico, vitamina in grado di proteggere i capillari. Gli alimenti ricchi di vitamina C sono:

  • gli agrumi
  • i kiwi
  • l’ananas
  • le fragole
  • le ciliegie
  • i broccoli
  • i cavoli
  • il radicchio
  • i peperoni
  • la rucola



Dopo una grande abbuffata si consiglia di osservare una giornata disintossicante ricca di liquidi (tè, tisane), pesce e vegetali. Per ridurre la ritenzione idrica è necessario bere molta acqua. È buona norma incrementare le dosi ogni volta che il colore delle urine diventa scuro. È altrettanto importante ridurre il consumo di bevande alcoliche, gassate e zuccherate. Tra i rimedi naturali, invece, meglio optare per sostanze quali:

  • fucus
  • centella asiatica
  • pilosella
  • mirtillo
  • carciofo
  • ippocastano
  • betulla

Gli alimenti sconsigliati


Il nemico principale di chi desidera combattere la ritenzione idrica è il sale. Per fortuna, limitare l’apporto di sodio è piuttosto facile. Per farlo, è sufficiente adottare pochi accorgimenti:

  • Evitare di salare le pietanze
  • Utilizzare poco sale in fase di cottura
  • Limitare l’uso di alimenti confezionati
  • Limitare il consumo di alimenti trasformati o conservati sotto sale (insaccati, patatine fritte, formaggi, etc)
  • Esaltare il sapore degli alimenti ricorrendo alle spezie, al limone o all’aceto anziché al sale

Altri rimedi efficaci


Un trattamento che ha dimostrato particolare efficacia contro la ritenzione idrica è la pressoterapia. Questa, infatti, agisce sui liquidi migliorandone il drenaggio e la circolazione. La pressoterapia utilizza massaggi a “onde” che favoriscono il drenaggio dei fluidi, limitandone il ristagno. La pressoterapia è efficace anche in termini di riduzione del processo infiammatorio. Inoltre, aiuta a migliorare l’ossigenazione e il tono della pelle e aumenta il relax. Si tratta di un trattamento piacevole, in grado di donare al corpo una bella sensazione di leggerezza. È possibile ricorrere anche ai bendaggi, in grado di massimizzare gli effetti della pressoterapia. I bendaggi vanno applicati sulle gambe mediante l’uso di strisce di garza imbevute di sostanze ricche di principi attivi calibrati in base alle diverse esigenze. Chi soffre di ritenzione idrica può trarre giovamento anche da un semplice massaggio drenante, da effettuarsi anche tramite l’uso di moderni macchinari ideati appositamente per ridurre la cellulite.

Conclusioni


Pur essendo un disturbo molto diffuso, capace di dar luogo a inestetismi evidenti, la ritenzione idrica può essere combattuta efficacemente. La chiave di volta è lo stile di vita: migliorarlo introducendo un po’ di attività fisica e correggendo le proprie abitudini alimentari, può aiutare a ridurre questo disturbo fino alla sua scomparsa. È buona norma evitare alcolici e alimenti salati, svolgere attività aerobiche quali nuoto, corsa blanda e camminate, migliorare il tono muscolare inserendo nella propria routine uno o due allenamenti settimanali con i pesi. Provare per credere!