Carceri della regione Lazio, secondo Fns-Cisl, mancano 836 unità di polizia penitenziaria. Cassino – 56 agenti

Carceri della regione Lazio, secondo Fns-Cisl, mancano 836 unità di polizia penitenziaria. Cassino – 56 agenti

6 Luglio 2023 0 Di Felice Pensabene

Situazione sempre più drammatica difficile nelle carceri del Lazio. La denuncia arriva dalla Fns-Cisl. Attualmente negli istituti penitenziari della regione Lazio mancano 836 unità di personale di polizia penitenziaria, dato aggiornato al 06.06.2023 fonte sito Ministero della Giustizia, rispetto alle dotazione organiche previste dal D.M. del 2017.

In particolare, nel carcere di CASSINO CC mancano 56 agenti; a CIVITAVECCHIA G.PASSERfNI CR sono 7 in meno, sempre al  NC CIVITAVECCHIA, l’organico è sotto di 60 unità; a FROSINONE G.PAGLIEI CC il personale mancante è di 52 agenti; a LATINA  CC -20 agenti; a PALIANO  CR lamenta un  -12; a RIETI  CC anche qui l’organico è sotto di 54 unità. La situazione nelle carceri della Capitale è ancora più pesante: ROMA REBIBBIA CR -54;  ROMA REBIBBIA FEMMINILE CCSF -47; ROMA REBIBBIA  N.C I CC -151; ROMA  REBBIBlA TERZA CASA CC -17; ROMA REGINA COELI  CC -143; VELLETRI  CC -83; VITERBO NUOVO COMPLESSO CC -80.

A fronte di questa situazione – secondo la Cisl – dovrebbero arrivare, entro fine mese,  circa 100 unità di incremento  mediante la mobilità collegata all’interpello  nazionale  ed al termine del 181° corso allievi Agenti, ma ciò rappresenta una goccia nel mare ed i problemi risultano irrisolti.

Per la Fns Cisl Lazio serve un aumento della dotazione organica prevista ma serve soprattutto che il Governo riconosca la gravissima situazione penitenziaria ed possa optare per una deroga ai limiti delle assunzioni prevedendo che il Corpo di Polizia Penitenziaria possa almeno completare l’assunzione straordinaria di personale fino al completamento della dotazione prevista dal decreto Ministeriale. Una scelta come questa consentirebbe di pianificare un piano di assunzioni di oltre 5000 unità che potrebbe consentire di ripristinare sufficienti condizioni di lavoro oggi ignorate in spregio alle norme contrattuali. Se questo non avverrà – considerate le migliaia di pensionamenti previsti nel prossimo biennio per limiti anagrafici del personale – saremo di fronte al caos gestionale totale.