Tremonti sotto il “fuoco amico”, la Federcontribuenti gli spiega cosa fare

23 Aprile 2011 1 Di redazione

Come ministro dell’Economia è il primo responsabile, ma, le altre cariche dello Stato, cosa hanno fatto? Cosa stanno facendo? Propongono leggi in tal senso? Propongono una riforma fiscale e tributaria che argini questa onda anomala? Interrogano il governo? I responsabili vanno cercati tra chi firma leggi e disposizioni, non soltanto tra chi prepara i testi di legge. Parla Finocchiaro, presidente della Federcontribuenti, organizzazione che da anni cerca di porre un freno a questo strapotere politico, di proporre alternative a questa politica finanziaria opprimente: «Spesso, a causa dei ritardi degli uffici della commissione tributaria, i ricorsi presentati dai cittadini colpiti ingiustamente da Equitalia, scadono, autorizzando la stessa a procedere nella cruenta riscossione ».
Attaccato e indicato, Tremonti obietta: «È un tipo di meccanismo non di pressione ma di oppressione fiscale, che dobbiamo interrompere.
Se riusciamo a trovare un equilibrio tra l’esigenza del controllo e l’attività delle imprese credo che faremmo un servizio all’economia del Paese. Oggi il carico è eccessivo, con costi come tempo perso, stress, occasioni di corruzione. Un’oppressione fiscale che dobbiamo interrompere».
In questo senso la Federcontribuenti si propone al ministro Tremonti, dicendo che è possibile combattere l’evasione fiscale, aiutare imprese e famiglie e rilanciare l’economia Nazionale con poche semplici mosse: ristrutturazione dei debiti tributari con la possibilità per i contribuenti ed imprese di pagare con rate rispettose delle reali possibilità economiche di ognuno. Inutile imporre pagamenti che superano le possibilità economiche dei contribuenti. Riforma del sistema della riscossione delle misure cautelari e stop alle vessazioni e all’abuso del diritto da parte di Equitalia.
Magistratura Tributaria indipendente dal Ministero dell’Economia e nessuna riduzione dei gradi di giudizio. Premialità per le imprese italiane che non delocalizzano all’estero. Agevolazioni fiscali per le nuove imprese giovanili e per quelle con rilevanti progetti di innovazione tecnologica.
Agevolazioni fiscali per tutto il comparto artigianale e del commercio di quartiere. Agevolazioni fiscali quinquennali per le imprese che abbiano proprietà e gestione a maggioranza femminile.

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