Il museo di Winterline, premiato a Washington dal Parlamento Usa, sfrattato a Venafro dall’Ater

17 Febbraio 2015 0 Di redazione

La storia dell’associazione Winterline Venafro nasce dall’amicizia di Renato Dolcigno e Luciano Bucci che, fin da adolescenti, hanno condiviso una passione unica ed originale che li ha portati a conseguire un importante obiettivo, quello di creare la prima mostra storico-militare permanente denominata Winterline, riguardante gli eventi bellici che hanno interessato il comune di Venafro e le terre limitrofe. Durante questi anni di avventure e ricerche, i due promotori dell’iniziativa incontrano Donato Pasquale, altro socio fondatore dell’associazione, con il quale riescono a completare una collezione degna di un museo Nazionale, composta da reperti unici ed originali, tutti rinvenuti nella zona che va da Venafro alle vicine Mainarde. Chi visita il Museo della Winterline viene di colpo avvolto dalle storie umane nate e spesso finite durante quei tragici giorni di settant’anni fa. Il museo non solo custodisce e lascia vedere i reperti bellici, ma con grande umanità, racconta la vita di quei giorni, vissuti con forza e dignità dalla popolazione civile. Il materiale esposto nella mostra infatti è di proprietà di Luciano Bucci, Renato Dolcigno e Donato Pasquale che, oltre al recupero ne hanno curato gratuitamente il restauro, la catalogazione e la tutela. Di fatto dunque esiste a Venafro un Museo della II Guerra Mondiale creato e gestito dall’associazione “Winterline Venafro”. Da anni è punto di riferimento per studiosi, veterani, Associazioni combattentistiche e semplici curiosi. Tra i recenti risultati ricordiamo che Winterline di Venafro è stata ospite presso il Campidoglio di Washington, sede del Parlamento degli Stati Uniti d’America, che il 3 febbraio, per i sacrifici e le operazioni svolte durante la Seconda Guerra mondiale, ha conferito la medaglia d’oro al valore alla First Special Service Force, un’unità mista composta da americani e canadesi che fu impiegata in missioni ad alto rischio anche nel territorio intorno Venafro. Il conferimento di questa medaglia è il risultato di molti anni di raccolta informazioni e analisi delle stesse. L’associazione Winterline Venafro onlus avendo contribuito a questo processo di memoria collettiva e per il suo impegno, ha meritato l’invito ufficiale del Congresso a presenziare alla cerimonia con l’associazione dei Veterani della First Special Service Force. Ma, mentre tale eccellenza del territorio viene sottolineata e gratificata negli Stati Uniti,si viene a conoscenza da parte del presidente dell’associazione, Dott. Luciano Bucci, che, a seguito di una nota dello IACP Molise, il 23 febbraio i locali adibiti a museo dovranno essere sgomberati. Le motivazioni sono dirette e caustiche : risparmio e contenimento della spesa pubblica al fine di valorizzare i beni dello IACP, tra i quali il Palazzo De Utris, sede del Museo Winterline.

”Se mi costringerete ad uscire, mi chiuderò dentro il Museo- ha dichiarato il Dott. Luciano Bucci- Ma non per spirito di opposizione o rivoluzionario, semplicemente sono nell’impossibilità materiale di muovermi. Perché non si possono trasferire armi e reperti bellici, stante anche particolari leggi che tutelano la pubblica incolumità. In passato sono stato pure convocato in Procura, per rassicurare su ogni aspetto di sicurezza e di legalità”. Bucci ha anche specificato che in sette anni, il Museo ha raccolto oltre 10mila visitatori. Oltre ad alti rappresentanti di enti ed istituzioni, tra cui il console francese a Napoli ed il prefetto di Isernia. Tutti rimasti semplicemente ammirati da tanta e complessa ricerca storica, che rende il Winterline un Museo della II Guerra Mondiale, praticamente unico in Italia. Purtoppo oggi, ad una settimana dallo sfratto, l’Associazione Winterline attende ancora risposta dagli enti regionali e provinciali circa il destino di una delle più importanti realtà che mantiene viva la memoria storica … praticamente a costo zero per la collettività.

Foto per gentile concessione dell’Associazione Winterline.