Contraffazione: sequestrati 3mila capi, denunciati commercianti e trasportatori

13 Gennaio 2011 0 Di redazione

Continua la lotta degli uomini delle Fiamme Gialle del Nucleo Mobile della Compagnia della Guardia di Finanza di Frosinone e coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza che nei primi giorni del nuovo anno, hanno assestato un nuovo durissimo colpo alle imprese costituenti la “filiera del falso”.
Infatti, grazie alla tenacia ed alla costanza dei finanzieri comandati dal colonnello Giancostabile Salato che, dopo aver individuato e fermato sul tratto autostradale di competenza (nei pressi dell’uscita di Frosinone) un fornitore proveniente dalla vicina Napoli, nei cui confronti è stato operato il sequestro di numerosi capi contraffatti e dell’autovettura utilizzata per il trasporto, hanno proseguito le indagini sino ad arrivare alla individuazione dei destinatari finali della merce.
Infatti, le indagini continuate attraverso una delicata attività info-investigativa hanno consentito di scoprire due negozi di cui uno nelle adiacenze del centro storico del capoluogo ciociaro ed uno al centro di Latina, dediti alla commercializzazione di capi e accessori recanti il marchio delle più note “griffe” abilmente contraffatte.
L’attività che si incastona nell’ambito dell’operazione “BAD COPY DRESS”, ha consentito di sottoporre a sequestro circa 3.000 capi di abbigliamento magistralmente contraffatti, un’autovettura utilizzata per il loro trasporto e di denunciare all’Autorità Giudiziaria tre persone, rappresenta l’ennesima spallata al commercio del falso in genere nonché un nuovo durissimo colpo inferto alla filiera del falso che ha preso consistentemente piede sull’intera provincia di Frosinone.
Assicura il Comando Provinciale della Guardia di Finanza che le indagini dei finanzieri proseguiranno in maniera capillare ed assidua su tutto il territorio della provincia di Frosinone, non solo per tutelare la proprietà di “marchi industriali”, la fallace indicazione del “made in Italy” e “l’uso di marchi di aziende italiane su prodotti o merci non originari dell’Italia”, ma anche e soprattutto per la tutela della salute dei cittadini visto che la qualità delle merci “taroccate” sottoposte a sequestro, risulta, sebbene abilmente contraffatte, confezionata con materie prime non sottoposte ai “specifici controlli di qualità” e spesso dannose per la salute pubblica.
Nondimeno, fanno sapere ancora da via Cavour, che la cosiddetta filiera del falso va, nella maggior parte dei casi, a finanziare la criminalità organizzata che trova nello specifico settore uno eccezionale strumento di finanziamento ed arricchimento, senza trascurare il fatto che lo specifico illegale commercio ammonta ogni anno a svariati miliardi di euro di evasione fiscale, senza trascurare la grave “offesa” al funzionamento del libero mercato dei beni, dei servizi e della concorrenza.