L’Urologia di Vasto star da copertina sul “Journal of Endourology”

3 Gennaio 2011 0 Di redazione

Chiusura d’anno col botto per l’ospedale “San Pio” di Vasto (Chieti) che ha di nuovo l’onore della copertina su un’importante rivista scientifica di urologia. Dopo la prima pagina su “European Urology” della scorsa estate, infatti, la foto di copertina del numero di dicembre del “Journal of Endourology” ritrae le mani del prof. Luigi Schips, direttore dell’unità operativa di Urologia dell’ospedale vastese, il quale esegue con la tecnica single port una nefrectomia parziale senza ischemia. Con questo tipo di intervento, in pratica, è possibile estrarre una parte di rene attraverso una singola incisione, senza ulteriori tagli e con un decorso operatorio molto più veloce.

Si tratta di una metodica introdotta in Abruzzo proprio dal prof. Schips e per la quale il reparto di Urologia vastese è ormai riconosciuto come centro d’eccellenza di livello internazionale, e a testimoniarlo ci sono anche altri importantissimi riconoscimenti conseguiti nelle scorse settimane. Infatti il prof. Schips e la sua equipe nell’ambito del congresso nazionale della Società Italiana di Urologia, sono stati insigniti del premio della «Italian Endourological Association – M. D’Armiento» proprio per il lavoro sulle nefrectomie parziali single port senza ischemia. Inoltre l’Urologia del “San Pio” è stata invitata ad aderire a diversi gruppi di studio internazionali in cui i massimi esperti discutono i loro casi. Uno di questi gruppi di lavoro è guidato dall’Università di Cleveland, riconosciuto come il centro urologico più avanzato al mondo, che ha scelto di collaborare proprio con l’ospedale di Vasto. A fine ottobre, poi, sono emersi i primi dati di uno studio collaborativo su più di 3.000 tumori al rene coordinato dal dott. Luca Cindolo, anch’egli dell’équipe urologica vastese, che saranno presentati al prossimo congresso della European Urological Association.

Per il 2011 l’Unità Operativa diretta dal prof. Schips ha in programma altre importanti attività, fra cui una serie di iniziative dedicate all’incontinenza femminile, una patologia di cui si parla poco, ma che colpisce un numero sempre crescente di pazienti.