Omicidio Rea, si attende il responso dell’autopsia. Il criminologo Silvestri delinea il profilo dell’assassino

7 Giugno 2011 2 Di redazione

A metà giugno, tra il 15 e il 19, il medico legale consegnerà alla procura di Ascoli la perizia redatta in merito all’autopsia svolta sul corpo di Melania Rea, la 29enne si Somma Vesuviana scomparsa il 18 aprile dal parco di San Marco ad Ascoli e ritrovata morto il 20 aprile, uccisa con 32 coltellate, nel bosco di ripe di Civitella nel teramano. In un momento in cui le indagini sembrano in una fase di stallo, i dati forniti dall’autopsia potrebbero dare impulso all’attività investigativa la cui competenza è ancora in ballottaggio tra la procura di Ascoli e quella di Teramo. Seppure parte offesa, il marito di Melania continua a calamitare i sospetti ma c’è chi, come il criminologo clinico, Antonino Silvestri (nella foto al fianco di Melania), professore dell’Università Kore di Enna, continua a sostenere la pista dell’omicidio occasionale descrivendone anche un profilo criminale. “In più casi studiati – dichiara Silvestri – questi soggetti hanno subito un’infanzia caratterizzata dal dominio e l’oppressione della figura materna che VIENE ESERCITATA sui figli maschi creando un rapporto tra i due centrato sulle prescrizioni, le proibizioni e le punizioni. Col passare degli anni si verifica che i ruoli all’interno del nucleo famigliare sono ribaltati per cui il bambino vive la madre come castrante e lo prepara ad un futuro adulto incapace di provare empatia, affetto o rimorso per un altro essere umano. Nel delitto Melania Rea il “modus operandi” e la notevole rabbia e accanimento nei confronti della figura femminile potrebbe aprire nuovi scenari principalmente in ambito investigativo e criminologico- criminalistico, tenendo conto con ciò del vissuto e del rapporto con la madre cattiva per definire i tratti caratteristici del presunto assassino seriale che lo spingono con notevole frequenza ad uccidere donne con determinate e specifiche caratteristiche”.
Ermanno Amedei