Sprechi di Stato nell’orrore del sisma che colpisce le popolazioni dell’Emilia
30 Maggio 2012Dal delegato del Cocer della Guardia di Finanza, l’Ispettore Salvatore Scino, riceviamo e pubblichiamo:
Di fronte al dramma, alle vittime, ai feriti ed agli incalcolabili danni provocati dal terremoto in Emilia, che si sommano alla critica situazione sociale ed economica, viene spontaneo chiedersi se sia il caso di spendere soldi (e quanti soldi!) per la tradizionale parata del 2 giugno a Roma.
Domanda che per molti Italiani si è tramutata in un appello rivolto al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in cui si chiede di annullare tout court la parata del 2 giugno e di destinare le risorse così risparmiate alle popolazioni emiliane colpite dal sisma.
La parata del 2 giugno deve essere un momento di festa, di condivisione nazionale, e non un motivo per dividere le coscienze già fortemente turbate per tutti gli avversi avvenimenti politici, sociali, economici che, da alcuni mesi a questa parte, si stanno abbattendo sull’Italia.
Ed ora anche drammaticamente sconvolte dal terremoto che da alcuni giorni sta devastando una delle più laboriose e produttive regioni del nostro Paese.
E’ chiaro che se la popolazione di un ampia parte del territorio nazionale soffre per il sisma, ed una altrettanto, se non più vasta, fetta dell’opinione pubblica ritiene uno spreco, in momenti come questi, spendere risorse per la parata, non è possibile ritenere la manifestazione, nonostante l’elevato valore simbolico, come una Festa che unisca la Nazione.
Simbolo di Unità e solidarietà è continuare a soccorrere con generosità ed altruismo le popolazioni colpite dal terremoto, sia materialmente che attraverso altre forme di aiuti ed assistenza.
La miglior dedica che si può fare ai nostri concittadini così duramente colpiti è quella di avere il coraggio e la determinazione di annullare questa sfilata già in avanzato stato di organizzazione.
Mi si permetta di dire che è pure una questione di buon gusto. Mi preme ricordare, altresì,che ogni anno, nella sola capitale sono calendarizzate oltre 40 feste tra Corpi di Polizia e delle Forze Armate, tra ricorrenze anniversari e Santi Patroni.
Pertanto, Signor Presidente, con la massima deferenza ed il massimo rispetto che nutro nei Suoi confronti, pur comprendendo le alte motivazioni a mantenere la cerimonia, mi conceda di unirmi al coro di quanti, in queste ore, si stanno rivolgendo a Lei, per chiederLe di annullare la Parata del 2 giugno ai Fori Imperiali a Roma.