Con il piccone gli scava un buco nella parete di casa, famiglia di Cassino costretta a fuggire

16 Gennaio 2013 0 Di redazione

E’ paradossale la situazione che sta vivendo una famiglia di Cassino costretta a lasciare la propria casa a causa di un vicino con evidenti problemi psichiatrici. A dire il vero si tratta di una vera e propria fuga, quella della famiglia Burdi, per evitare che il vicino 24enne potesse far del male ai loro figli di 24 e 5 mesi. A molti basta chiudersi in casa per evitare noie esterne, ma a loro questa precauzione non è bastata dato che il giovane, in evidente stato confusionale e in preda ad allucinazioni, in almeno due circostanze è arrivato a scavare un buco nella parete di casa Burdi, nel quartiere Colosseo di Cassino. Antonio, il capofamiglia, stimato veterinario della zona, di fronte all’immobilismo delle istituzioni non ha potuto far altro che fare le valige e scappare a casa della suocera. Una situazione che si incunea come un baco nel sistema creando una condizione di incertezza su chi debba intervenire. I guai per la famiglia Burdi sono iniziati a maggio dello scorso anno quando il ragazzo asseriva che dall’appartamento dei vicini, sullo stesso piano separato solo da una parete in muratura, arrivavano rumori fastidiosi e, per questo, più volte, armato di piccone e mazzola da muratore, ha sfondato la parete confinante fino ad entrare nella casa dei Burdi, proprio nella camera da letto (come dafoto) anche quando la signora, era al quinto mese di gravidanza. Per lo spavento, la donna è stata costretta a ricoveri in ospedale. “In ben due occasioni abbiamo trovato le nostre auto seriamente danneggiate. In una circostanza, all’arrivo della polizia, il ragazzo aveva ancora le mani sporche di sangue perché aveva preso a pugni l’auto di mia moglie. Gli agenti, per, non hanno fatto altro che denunciarlo per danneggiamenti. Più volte me lo sono trovato davanti armato di mazzola con cui minacciava di colpirmi. A luglio, quando è nata la mia seconda figlia, (hanno già una figlia di 3 anni), dopo aver denunciato più volte episodi a carabinieri e polizia, oltre che ai servizi sociali, capendo che la soluzione non era imminente, ho deciso, per la sicurezza della mia famiglia che era meglio lasciare la casa e trovare ospitalità a casa di mia suocera”. L’ultimo episodio si è verificato appena l’11 gennaio quando il 24enne, sostenendo che dall’appartamento, seppur vuoto, arrivavano sempre rumori, ha nuovamente sfondato il muro. Al momento l’unico procedimento giudiziario in corso è quello che lo vede indagato per danneggiamenti e a breve ci dovrebbe essere la sentenza. “Non voglio soldi o risarcimenti – dichiara Burdi – chiedo di poter vivere tranquillamente a casa mia e ciò non è possibile se quel tizio resta in libertà. Ne va della incolumità della gente ma anche della sua”. E’ una di quelle situazioni in cui intervenire è d’obbligo… prima che precipiti.
Ermanno Amedei