Il governo Monti vuole colpire ulteriormente le retribuzioni degli appartenenti delle forze dell’ordine e delle forze armate

7 Marzo 2013 0 Di redazione

Dal Cocer Interforze riceviamo e pubblichiamo:
Il Cocer interforze riguardo le notizie relative ad una ipotesi da parte del governo di una ulteriore estensione del blocco stipendiale per il personale del comparto difesa (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri) e sicurezza (Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato) anche per l’anno 2014, esprime la propria ferma contrarieta’ ad ogni provvedimento teso a mortificare per il quarto anno consecutivo gli uomini e le donne in uniforme che hanno sempre mantenuto fede al giuramento prestato.
Tra l’altro la situazione politica contingente, aggravata da una perdurante crisi economica, lascia legittimamente presumere che gli interventi “correttivi” allo studio non siano limitati alla sola proroga del “blocco” nel 2014, ma possa estendersi ad altre fattispecie.
Concretamente si fa riferimento all’indennita’ di vacanza contrattuale che in base alla legge in vigore deve (e non dovrebbe) essere corrisposta al personale del comparto difesa-sicurezza (e non solo) a partire dalle competenze di aprile 2013, oppure a possibili interventi nell’ambito di una prossima legge di stabilita’, probabilmente, gia’ allo studio nel cui ambito potrebbero trovare collocazione norme volte a cancellare gli istituti tipici connessi con la specificita’ del nostro personale.
Blocchi stipendiali che vanno ad intaccare il funzionamento di una amministrazione basata su una gerachia, le cui responsabilita’ connesse al grado non trovano piu’ corresponsione con la retribuzione.
Il Cocer interforze, ritenuto ormai improcrastinabile da parte della politica e dal prossimo parlamento un impegno tangibile a tutela e salvaguardia della dignita’ del personale in uniforme chiede, con decisione, all’esecutivo tecnico, uscente ed esistente solo per gli “affari correnti”, di lasciare al prossimo governo, unico legittimato dalla volonta’ popoalre, a fornire soluzione alla problematica.