Cassino come è e come sarebbe dovuta essere, la città raccontata nel libro di Emilio Pistilli

14 Aprile 2014 0 Di redazione

La storia delle cose fatte e quella delle idee pensate e poi “abortite”. Il libro di Emilio Pistilli, a 70 anni dall’evento che rase al suola la città di Cassino, la sua abbazia e che colpù pesantemente il territorio circostante, ripercorre i momentoi della ricostruzione facendo scoprire quello che c’è stato dietro alle opere oggi esistenti o a quelle che ci sarebbero dovute essere.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa di presentazione del libro “Appunti per una storia che non sarà scritta. Retroscena di microstorie cassinati” redatto dal Centro Documentazione e Studi Cassinati”.
“Nei 19 capitoli in cui si articola il volume, si svelano problemi e retroscena di opere compiute a Cassino, e non solo, o non realizzate per ignavia: dunque problemi di immagine per taluni amministratori o personaggi in vista del territorio.
Scopriamo, ad esempio, come si salvò dalla cementificazione l’area che è ora il parco pubblico di Cassino, o come si sventò una «sciagurata» lottizzazione della pineta di Vallerotonda. Leggiamo notizie inedite su un serio tentativo di far provincia Cassino, o sulla costruzione del Muro del Martirologio. Veniamo a sapere come nacque e si realizzò il progetto La memoria di pietra, ma anche come fu bloccata l’iniziativa della costruzione di un luogo della memoria della guerra su Monte Maggio.
Veniamo a conoscenza delle fasi iniziali della nascita del Corteo Storico di Cassino o dell’invenzione della maschera Bailardo. Il libro ci riporta all’origine dell’Historiale e alla sua controversa realizzazione, nonché ci rivela di una originale idea, poi fallita, della costruzione di una sede mondiale per i maghi sul monte Sambucaro di S. Vittore. Non mancano, infine, inedite informazioni su alcuni monumenti della città o sullo stop al progetto di una nuova funivia per Montecassino con partenza dalla villa comunale.
Tutto questo, ed altro, narrato da Emilio Pistilli, che è stato diretto partecipe e talvolta protagonista di ciò che racconta.
«Di certo non difetta a Emilio Pistilli una certa dose di coraggio» nello «svelare i retroscena di alcune vicende e questioni locali che lo hanno visto coinvolto nel corso degli anni»,anche di quelle che sono «rimaste allo stato cartaceo, prive, cioè, di attuazione. In tal senso, e provocatoriamente, il sottotitolo del volume avrebbe potuto essere quello di ‘martirologio delle occasioni perdute’. Idee non estemporanee, non effimere, ma progetti validi, realizzabili, auspicabili che, però, non hanno trovato concreta realizzazione».
Avverte, però, l’Autore, «Non è, questa, un’autobiografia, che non interesserebbe nessuno e tanto meno me stesso [ … ], al centro, è vero, ci sono sempre io, ma non per indebita intrusione o autocelebrazione – non autorizzo nessuno a pensarlo -, bensì per il solo fatto che mi sono trovato all’interno delle situazioni e, anzi, a volte le ho io stesso promosse».
La stampa del volume, che si compone di circa 200 pagine, edizione CDSC-onlus, è stata curata dalla tipografia Ugo Sambucci di Cassino, che ne è anche distributore”.