La Passione di Cristo a Montecassino

13 Aprile 2014 0 Di redazione

L’Abbazia di Montecassino ha fatto da sfondo suggestivo, la sera di sabato 12 aprile, alla rappresentazione della Passione di Cristo ad opera della città di Sezze. Lì infatti è attiva dal 1933 l’Associazione della Passione di Cristo che mette in scena la Sacra Rappresentazione con una tale ricchezza di scene, personaggi, animali e costumi da rendere l’evento “di grande risonanza e vasta partecipazione popolare”, come ha detto il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. Ed è stata un’edizione straordinaria, quella portata a Montecassino proprio in occasione del 70° anniversario della distruzione dell’Abbazia e del 50° della proclamazione di San Benedetto Patrono d’Europa, come altre straordinarie edizioni hanno toccato negli anni passati Roma, Santiago de Compostela, Assisi, Latina e San Giovanni Rotondo.
Una pioggia violenta è iniziata proprio poco prima che cominciasse la rappresentazione, tanto da mettere in dubbio, tra la gente, che potesse svolgersi, mentre gli organizzatori erano ben decisi a farla a tutti i costi, anche sotto la pioggia. Davanti al portone PAX, che, illuminato di azzurro con le poderose mura faceva da fondale impareggiabile, si svolgevano le scene, trasmesse anche in diretta televisiva da Lazio Tv, Teleuniverso e Rete Sole, oltre che da altri canali digitali e satellitari. E difatti, nel cancello delle auto era stato istallato un gazebo dove sedevano personaggi che illustravano e commentavano per i telespettatori quanto si andava svolgendo davanti a loro. Da lì è partito l’evento, con un saluto ed un’introduzione dell’Amministratore apostolico di Montecassino D. Augusto Ricci, con gli interventi anche dei due sindaci, di Cassino e di Sezze, mentre una pioggia battente, che certamente aveva scoraggiato tante persone, aggiungeva in verità suggestione e drammaticità allo scenario.
Per quasi due ore la Sacra Rappresentazione ha ripercorso non solo la Passione di Cristo, ma tutta la storia del Vecchio e del Nuovo Testamento fino a Gesù, alla sua Passione, morte e resurrezione. I figuranti, un gruppo alla volta, iniziavano davanti al portone PAX e portatisi nel centro del piazzale rappresentavano le scene, ben trentanove, poi scendevano verso la casa S. Antonio in forma processionale, mentre gli spettatori restavano fermi per assistere al loro passaggio. Dopo le prime scene, finalmente la pioggia è cessata e la rappresentazione è andata avanti in modo più agevole. Rappresentate Confraternite, figure di Santi, come Benedetto, Francesco, P. Pio, Maria Goretti, Carlo da Sezze, poi Patriarchi e Profeti e personaggi biblici fino ad arrivare al Nuovo Testamento con l’annunciazione a Maria, i Re Magi, Erode e la strage degli innocenti, la fuga in Egitto, Giovanni Battista e il Battesimo di Gesù, gli Apostoli, la resurrezione di Lazzaro, per arrivare all’Ultima cena e alla Passione. Ultima scena la Resurrezione.