Usura bancaria e scandalo delle vendita di case all’asta, 20 indagini della Finanza a Frosinone

Usura bancaria e scandalo delle vendita di case all’asta, 20 indagini della Finanza a Frosinone

28 Giugno 2015 0 Di redazione

Oltre venti indagine in due anni su presunti casi di usura bancaria sono state delegate dalla procura di Frosinone alla guardia di Finanza. E’ quanto è emerso nel corso del convegno Usura bancaria e scandalo delle case all’Asta organizzato dall’associazione antiusura Cofile di Frosinone al quale ha preso parte il colonnello Michele Mongili comandante della tributaria di Frosinone. “Quando sono arrivato due anni fa, non avevamo nessuna indagine di questo genere. Oggi ce ne sono oltre 20. Significa che l’attenzione è alta e che se sono qui è per dirvi che le istituzioni vi sono vicine” ha detto l’ufficiale ai presenti, per lo più persone che hanno visto le proprie case sottratte e vendute in aste giudiziarie a prezzi insignificanti. “Abbiamo casi in cui – sostiene il presidente del Cofile Antonio Mattia – strutture del valore di 220 mila euro sono state cedute al prezzo di 24 mila euro, e ad aggiudicarsela è stata una badante bulgara. Il sospetto che sulle vendite giudiziarie vi sia anche a Frosinone un sistema Buzzi è forte. Pensiamo che anche qui vi sia un sistema capace di mandare deserte le aste fino a quando i giudici autorizzano le vendite a prezzi vili per farle aggiudicare sempre ai soliti imprenditori. E’ ora di dire basta. Bisogna estendere anche alle vendite giudiziarie la norma imposta ad Equitalia e cioè che le prime case non possono essere sottratte alla gente”. Tra i relatori anche Il professore Giuseppe Catapano, rettore emerito università degli studi popolari di Milano e il professor Francesco Petrino Docente di diritto bancario e presidente dello Snarp. Loro sono i menri anche di una commissione appositamente istituita dal Cofile per individuare nei casi loro sottoposti, le condizioni capestro in mutui prestiti e leasing che danno origine all’usura bancaria. “Bisogna aggredire prima di essere aggrediti – hanno detto i due docenti – mettendo spalle al muro l’istituto prima di rimanere senza fiato. A questo servono le associazioni antiusura”.