Albaneta di Montecassino, la Polonia costretta a chiedere rispetto
5 Novembre 2017CASSINO - Ancora una volta l’Ambasciata polacca, nei garbati ma pur fermi toni che ne contraddistinguono gli interventi, deve tornare sulla vicenda dell’Albaneta di Montecassino per difendere i luoghi sacri su cui riposano i loro caduti. Un rispetto che dovrebbe essere dovuto da chi conosce la storia e non certo concesso su richiesta. Eppure a Cassino é necessario che il rappresentanti del Governo polacco scrivano quanto segue.
“In riferimento alle notizie riguardanti la possibile declassificazione del tratto di strada vicinale, detta via di Albaneta, che porta ai monumenti eretti in memoria dei soldati polacchi che durante la Seconda guerra persero la vita nella cruenta battaglia di Montecassino, l’Ambasciata di Polonia a Roma informa che in data 3 novembre ha indirizzato alle autorità del Comune di Cassino una lettera in cui esprime una profonda preoccupazione per l’eventuale privatizzazione della suddetta strada che verrà valutata in sede della commissione consigliare il prossimo 6 Novembre.
Neling l’Ambasciata sottolinea quanto il terreno sul quale sorgono detti monumenti, inscindibilmente connesso al Cimitero Militare Polacco, sia caro al popolo polacco, perché ricorda il sacrificio di migliaia di soldati che offrirono la loro vita per la libertà nostra e vostra. Esso è particolarmente significativo anche perché è simbolo, oltre che della Memoria condivisa delle nostre Nazioni, anche delle strette relazioni e della grande vicinanza tra l’Italia e la Polonia. L`importanza del gesto di quegli uomini viene fortemente sentita anche dagli italiani ed è riconosciuta dalle autorità italiane: infatti ai sensi della decisione del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo nel 2016, all`area di Albaneta è stato conferito lo status di luogo di interesse culturale con contestuale invito ai Sindaci dei comuni di competenza a vigilare affinché non vengano intraprese iniziative pregiudicanti la salvaguardia dell’area stessa.
La rappresentanza diplomatica polacca fa quindi notare che l’accoglimento della domanda di declassificazione della strada non solo sembrerebbe in contrasto con tale decisione del Ministero, ma potrebbe comportare delle limitazioni d`accesso anche ai monumenti, tanto cari al cuore della nazione polacca, menzionati fra l`altro nell`Accordo tra il governo della Repubblica Italiana e il governo della Repubblica di Polonia sulle sepolture di guerra, firmato a Roma il 30.03.2012″.
Una circostanza che dimostra ancora una volta come, su questa vicenda, debba intervenire direttamente lo Stato evitando alla Polonia di doversi confrontare con interessi locali, e agli italiani la parte degli ingrati.
Ermanno Amedei