Appunti di Viaggio: Marina Serra di Tricase (Salento), solo per veri intenditori di mare
14 Settembre 2018ATTUALITA’ – Se l’obietto di una vacanza al mare non è quello di oziare su una sdraio sotto l’ombrellone, ma vivere il mare, i disegni e la vita dei suoi fondali, la trasparenza delle sue acque, allora la zona di Tricase nel Salento è ciò che fa per voi. Grossi scogli, su alcuni dei quali è possibile stendersi solo grazie alle levigature fatte negli anni dai bagnanti, rendono improbabile il posizionamento di sdraio ma di fronte a quel mare, rimanerne fuori appare oggettivamente uno spreco. Con maschera e pinne, sulla costa che va da Gagliano del Capo a Castro, passando i territori di Tricase, c’è da scoprire un mondo fatto di insenature e grotte di una bellezza che toglie il fiato.
La Grotta Verde di Castro è uno spettacolo della natura. La si visita facilmente. Nel primo tratto l’acqua è bassa e addentrandosi, dopo una prima camera, si ha accesso ad una seconda illuminata da un secondo ingresso sottomarino da cui la cui la luce affiora dal basso e si può anche uscire. Non è semplice descrivere i colori all’interno che cambiano a seconda dei movimenti, anche minimi, dell’acqua: bisogna vederli.
A Tricase c’è la località Marina Serra che ha un vero monumento scolpito dalla natura: la piscina naturale. Una rientranza del mare che ha scavato la roccia aggirandone un grosso pezzo creandosi un secondo sbocco passando sotto gallerie. I locali, hanno levigato le discese rendendole di facile accesso con una pedana anche per disabili.
Nella piccola località si concentrano tante calette tutte bellissime che danno accesso ad un mare profondo e ricchissimo. Basta una maschera e un tubo per vedere come pesci di ogni genere nuotano tranquillamente tra i bagnanti. Pesci che fanno ovviamente anche la felicità dei pescatori da scogliera.
Sempre a Marina Serra, oltre ad un bar c’è solamente una pizzeria, pochi accenni di movida, neanche un piccolo minimarket ma tante case da affittare a buon prezzo e grotte sottomarine da scoprire come quella dei Monaci da cui si accede anche a piedi, e quella Matrona che è la più grande della zona ma per raggiungerla bisogna nuotare alcune centinaia di metri. Non lontano dalla Piscina naturale, vi è Acquaviva, una piccola rientranza in cui l’acqua è freddissima per via delle sorgenti di acqua dolce.
Percorrendo pochi chilometri di una strada suggestiva che affaccia su strapiombi sul mare, in direzione santa Maria di Leuca si arriva al fiordo del Ciolo, una località nel comune di Gagliano noto per il ponte (del Ciolo) da cui si effettuano tuffi da una altezza di circa 35 metri. Anche qui scorci marini di ineguagliabile bellezza.
Ma è tutto il Salento ad essere una scoperta continua: anche l’entroterra. La gente e la loro propensione al sorriso, al saluto (anche agli sconosciuti), fa sentire subito a proprio agio. Il caffè salentino, poi, addolcito dal latte di mandorla e raffreddato dal ghiaccio, magari accompagnato da un pasticciotto all’amarena fa partire la giornata con una marcia in più.
Parlando di cose buone, la scoperta fatta a Zollino, uno dei comuni della Grecìa Salentina sulla strada per Lecce, è sensazionale: le sibille. Si tratta di un pasticciotto ideato Paolo Tondi, un pasticciere locale titolare della Pasticceria Top Orange, fatto con pasta di mandorle, ricoperto di cioccolato e farcito di crema alle nocciole e mandorle. Fa il pari con le bellezze del posto.
Ermanno Amedei