I soccorritori del 118 in lotta per diritti non riconosciuti, Elcani (Confail): basta con gli sprechi

I soccorritori del 118 in lotta per diritti non riconosciuti, Elcani (Confail): basta con gli sprechi

18 Luglio 2020 Off Di redazione

Roma – Il Confail Sanità ha un nuovo segretario provinciale, è Alessio Elcani, autista soccorritore che opera su Roma. Il sindacato è quello che segue le sorti professionali degli equipaggi delle ambulanze che operano nel servizio 118 in convenzione con la regione.

Sono circa 1700 tra autisti, soccorritori e infermieri in tutto il Lazio e che coprono il 68 per cento degli interventi di emergenza sanitaria 118 della Regione. Sono dipendenti Ati (Associazione temporanea di impresa) e non essendo dipendenti diretti dell’Ares spesso non vengono loro riconosciuti diritti che spettano invece a colleghi che fanno lo stesso lavoro, che corrono gli stessi rischi, ma sono direttamente dipendenti dell’agenzia Regionale.

“Ringrazio il segretario regionale e nazionale – ha detto Elcani -, con la promessa di coprire il ruolo con dedizione e impegno nel rispetto dei lavoratori”.

Di battaglie sindacali per i dipendenti Ati in servizio 118 sono tante. “Innanzitutto ufficializzare quanto prima la richiesta per stabilire un cronoprogramma per la reinternalizzazione del personale visionando le sentenze emesse dalle regioni Puglia, Basilicata e Toscana. Non mancheranno le richieste di chiarimento sullo sperpero dei 950 mila euro erogati alla man power (agenzia interinale) dalla Regione, per la vincita di una gara d’appalto per la copertura del ruolo di autista soccorritore per emergenza covid. La domanda è, perchè con un concorso in atto e con un personale già formato si è dato l’affidamento ad un’agenzia interinale? Perché non è stato fatto come in Campania dove c’è stato un avviso pubblico di un anno per ricoprire il ruolo senza affidamenti a terzi? Nel Lazio il corso per gli autisti è bloccato per via del covid, però hanno affidato il reclutamento del personale al Main Power inizialmente fino a giugno, poi lo hanno esteso fino ad ottobre. Soldi sprecati – conclude Elcani – dato che avrebbero potuto fare un avviso pubblico legato ad emergenza covid anche per il solo periodo di un anno così come hanno fatto per la man power, solo che il personale sarebbe stato assunto direttamente dall’Ares e si sarebbero risparmiati 950mila euro”.