La corte d’Appello ritocca al rialzo le condanne per l’omicidio di Stefano Cucchi

7 Maggio 2021 Off Di redazione

Dopo 5 ore di camera di consiglio, il presidente della corte d’assise d’appello di Roma Flavio Monteleone ha letto la sentenza in merito all’omicidio di Stefano Cucchi, morto il 22 ottobre 2019 a Roma, in seguito al pestaggio subito dai carabinieri della stazione di piazza Farnese che lo arrestarono la settimana prima.

La giuria ha accolto le richieste della procura generale, sostenuta da Roberto Cavallone, di non riconoscere agli imputati le attenuanti generiche riconosciute, invece, in primo grado. Le condanne per Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro condannati in primo grado a 12 anni di carcere sono lievitate a 13  e, a Roberto Mandolini, condannato inizialmente a 3 anni e 8 mesi, la pena è lievitata a 4 anni. Non ha accolto, invece, la richiesta del pg per l’assoluzione del quarto carabiniere, Francesco Tedesco, presente la sera del pestaggio, e che ha collabirato con la procura.

Per lui la condanna resta a 2 anni e sei mesi per falso”. L’avvocato di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha detto: “La giustizia funziona quando ci sono magistrati seri e capaci”.