Rubato il “tesoro” dei pellegrini diretti a Medjugorje, si passano al setaccio le immagini del circuito chiuso

31 Luglio 2012 0 Di redazione

Un furto alla Arsenio Lupin quello messo a segno ieri da uno o più ladri ai danni di una comitiva di 400 pellegrini partiti con otto pullman da Nola e diretti a Medjugorje. Lungo il tragitto per Ancona da dove si sarebbero imbarcati per la ex Jugoslavia, durante una sosta alla stazione di servizio di Brecciarola di Chieti, qualcuno ha aperto la cassaforte all’interno della quale erano stipati circa 70 mila euro, la somma necessaria per pagare le spese di permanenza dell’intera comitiva, svuotandola senza lasciare traccia. Le indagini svolte dagli agenti di polizia stradale della sottosezione di Pratola Peligna non ha permesso di trovare nulla di utile per individuare l’autore del furto. Oltre a controllare tutti i presenti nell’area di servizio, pellegrini compresi, sono stati ispezionati anche i cassonetti dell’immondizia e qualsiasi ipotetico nascondiglio che il ladro potrebbe aver usato per occultare la refurtiva e riprenderla in un secondo momento. Fotogramma per fotogramma, inoltre, si stanno controllando le immagini delle telecamere a circuito chiuso dell’area di servizio. Intanto i pellegrini hanno nuovamente sborsato le quote del viaggio e sono ripartiti. Quel che ci si chiede è: come è possibile che al giorno d’oggi, gli organizzatori del pellegrinaggio hanno deciso di portare così tanto contante? Possibile che nessuno ha pensato che il deposito in una banca e l’utilizzo di un bancomat sarebbe stato di gran lunga più sicuro?