Consiglio comunale di “impegno civile”. Approvata la Consulta per l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche

23 Gennaio 2013 0 Di Felice Pensabene

Consiglio comunale ieri a Cassino che potremmo definire di “impegno civile”, infatti, i punti all’ordine del giorno riguardavano temi precisi su battaglie civili e di rispetto della legalità. Dall’approvazione del progetto ‘Sicuropoli’ a quello sul “Housing sociale”, per passare alla mozione, presentata dal consigliere Durante, sull’anagrafe patrimoniale degli eletti nell’Assise cittadina. Il punto all’ordine del giorno più dibattuto è stato sicuramente quello relativo all’approvazione del Regolamento per il riconoscimento dell’esenzione dai contributi locali alle imprese che denunciano il racket. Il dibattito si è prevalentemente incentrato proprio sul vocabolo ‘racket’ inserito nella proposta di regolamento avanzata dal consigliere Igor Fonte, ed illustrata in Consiglio. Molti consiglieri, di opposizione, ma anche di maggioranza, non hanno gradito proprio l’inserimento del termine racket, che, a loro giudizio darebbe una visione negativa e poco edificante della città di Cassino, intesa come luogo in cui sia determinante la presenza mafiosa e la pratica estorsiva verso imprese industriali o commerciali. In particolare, alcuni consiglieri, Evangelista e Di Mascio, per l’opposizione, hanno voluto porre l’accento sulle conseguenze negative che il termine potrebbe avere sull’immagine della città e nel suo tessuto produttivo. Dello stesso avviso anche il consigliere di maggioranza Ranaldi. È stata quindi votata ed approvata all’unanimità, una modifica al termine racket sostituito con quelli di usura ed estorsione. Il Regolamento, con l’emendamento approvato, riconosce l’esenzione alle imprese soggette a fenomeni di usura ed estorsione l’esenzione dalle imposte locali. Lo stesso consigliere Fonte ha, inoltre, proposto all’Assise, la concessione della cittadinanza onoraria ai bambini, figli di immigrati regolari, nati in Italia. Anche questo punto approvato all’unanimità. Nella seduta di ieri sera è stato, infine, approvato il Regolamento che istituisce e disciplina una “Consulta tecnica accessibilità per l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’inserimento sociale delle persone disabili”. La Consulta, proposta dall’associazione “Nei giardini che nessuno sa”,  ha sostenuto nella sua relazione, il consigliere Velardocchia, presidente della Commissione comunale servizi sociali, ha lo scopo di fornire pareri e indicazioni su una progettazione e uno sviluppo urbanistico privo di barriere architettoniche per rendere la città di Cassino sempre più vivibile, non soltanto ai disabili, ma a tutti i cittadini. “Questo nuovo organismo comunale – ha spiegato Velardocchia – è stato denominato dall’associazione proponente, un titolo significativo di ‘Cassino città ideale’ proprio in ossequio al più alto principio di uguaglianza dei cittadini, ai sensi dell’articolo 3 della Carta Costituzionale”. In particolare – ha proseguito il consigliere Velardocchia – la Consulta avrà il compito di proporre interventi diretti ad assicurare una mobilità ed un’accessibilità degli spazi pubblici privi di barriere architettoniche. Di essa faranno parte tutti gli assessorati interessati, i relativi dirigenti di settore e le associazioni dei disabili regolarmente registrate. L’approvazione all’unanimità della Consulta, rappresenta – ha concluso Velardocchia – un ulteriore strumento di civiltà per la nostra città, per renderla adeguata alle normative in materia già esistenti e sempre più fruibile da tutti i suoi cittadini. “E’ un risultato notevole – ha detto il presidente dell’associazione “Nei giardini che nessuno sa” Felice Pensabene – che corona una delle nostre iniziative cui tenevamo in modo particolare, nella convinzione che una città vivibile e fruibile per i cittadini disabili lo sia anche per tutti gli altri. Ci auguriamo ed auspichiamo – ha concluso Pensabene – che  la Consulta costituita, inizi il lavoro al più presto per disegnare una Cassino nuova e più accessibile a tutti”.

Foto A. Ceccon

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